ANCONA – Associazioni animaliste unite per dire no all’apertura della caccia dal prossimo 2 settembre, come stabilito dalla Regione Marche. Una presa di posizione legata anche a quanto accaduto di recente nel fabrianese.
«Una giovane aquila reale è stata impallinata nei pressi di Albacina di Fabriano, proprio nella zona dove è stata richiesta dalla LAC Marche l’istituzione di un corridoio faunistico per agevolare gli spostamenti e gli scambi genetici tra due aree protette a beneficio di specie faunistiche importanti ed in pericolo di estinzione – scrivono Qua la zampa (Castelfidardo), LAC-Marche, Albero delle Stelle (Loreto), Noi Animali (Filottrano), Amici Animali (Osimo), Gatto Amico (Ancona), LAC-Ascoli Piceno, Amici del Gatto Randagio (Osimo), Animalisti Italiani (Fabriano), ANPANA-Pesaro-Urbino, Lega Nazionale per la difesa del cane (Tolentino), Gli Amici di Pluto e Silvestro (Pergola), Lupus in Fabula (Pesaro-Urbino), APPA (Ascoli Piceno), LAV Macerata, Cani &Gatti solo per amore (Ancona), Animal House (Pesaro), Melampo (Fano), Arca di Noè (Urbino), Balzoo (Senigallia) -. La proposta è stata recepita dal cons. regionale Sandro Bisonni ma ha avuto reazioni negative da più rappresentanti delle Istituzioni. L’apertura della caccia è stata confermata per il 2 settembre malgrado si sia chiesto ripetutamente di posticiparla dati gli incendi e il caldo torrido che hanno danneggiato il territorio e la fauna locali».
Un’istanza, per il momento, caduta nel vuoto. «Purtroppo – spiega ancora Maria Aquila, referente LAV per le Istituzioni delle Marche – non avevamo dubbi che ciò accadesse, al tempo del terremoto era stata richiesta la sospensione della caccia così come aveva deciso la Regione Lazio: inutilmente. Sembra proprio che molti nostri amministratori si ritengano così poco preparati ad operare per la crescita economica e culturale di “tutti”i cittadini marchigiani da dover considerare prioritario reperire i voti legati alla lobby dei cacciatori. Chiediamo con forza che si ponga fine a questa tendenza cominciando dal posticipare di un mese l’apertura della caccia; chiediamo che si rispetti e si tenga in considerazione l’opinione dei cittadini che sono tanti, tantissimi e soprattutto giovani che vorrebbero tutelare la natura, consapevoli che solo così si potrà avere un futuro migliore».