FABRIANO – Ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar Marche di non concedere la sospensiva dell’ordinanza del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, con la quale si stabilisce la chiusura della struttura protetta per anziani senza la dovuta autorizzazione in un’ala dell’Hotel Gentile a Fabriano. Richiesta di incontro in Comune. Ma c’è anche il rischio licenziamenti per alcuni dipendenti della cooperativa.
«Stiamo valutando di ricorrere al Consiglio di Stato», conferma il legale della struttura alberghiera, Enrico Carmenati. Al momento, i 29 anziani, secondo quanto deciso dal Tar Marche, possono continuare a rimanere in albergo a Fabriano, ma non essere assistiti esternamente dalla cooperativa che da circa un anno effettua questo servizio. I giudici amministrativi hanno motivato la loro decisione evidenziando come la struttura alberghiera non sia provvista di autorizzazione per l’esercizio di attività socio-sanitaria per anziani e/o soggetti in condizione di non autosufficienza e per mancanza dei requisiti strutturali e igienico-sanitari imposti dalla disciplina di settore.
I familiari degli anziani continuano a riunirsi per pianificare le prossime mosse. Sembrano intenzionati a non mollare e, per questo, starebbero per inviare una lettera al sindaco di Fabriano per la richiesta di un incontro. Nel quale poter cercare di trovare insieme una soluzione, oltre all’iter giudiziario.
La vicenda è partita il 16 novembre del 2018 a seguito di un sopralluogo dei Nas di Ancona a cui è seguita un’ispezione dell’Unità Valutativa dell’Asur. Secondo quest’ultimi è emerso che i 29 anziani di fatto non stavano soggiornando in un albergo, ma in una struttura adibita a residenza per anziani senza la dovuta autorizzazione. Il sindaco su input dei Nas e dell’Asur, ha firmato l’ordinanza di chiusura.
I parenti degli anziani si sono rivolti all’avvocato Fabio Grugnaletti e i proprietari dell’albergo all’avvocato Enrico Carmenati. Quest’ultimo ha avanzato ricorso per chiedere la sospensiva dell’ordinanza sindacale in attesa del giudizio di merito. I giudici del Tar Marche hanno deciso di non accogliere la sospensiva. Una decisione che ha dei risvolti anche sulla cooperativa che potrebbe inviare lettere di licenziamento a breve nei confronti di circa una ventina di operatori sanitari.