FABRIANO – Notificato ieri sera, 27 dicembre, il ricorso al Tar Marche avverso la sospensiva dell’ordinanza sindacale con la quale si stabilisce la chiusura della struttura protetta per anziani senza la dovuta autorizzazione in un’ala dell’Hotel Gentile a Fabriano (leggi l’articolo). Il ricorso con richiesta di sospensiva è stato notificato al Comune di Fabriano, all’Ambito e all’Asur. Tra il 20 e il 30 gennaio, l’udienza innanzi al Tar. Come è prassi, in questi casi, oggi non dovrebbe accadere nulla. Nel senso che, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, nonostante sia il giorno indicato secondo l’ordinanza sindacale, non dovrebbe darne corso. E neppure nelle prossime settimane. In attesa, proprio, della decisione del Tar Marche.
«Una situazione di grave disagio. Questa soluzione trovata era la migliore. Gli anziani hanno ritrovato la loro serenità e sono anche migliorati anche dal punto di vista sociale. Non è una struttura protetta, sono ospiti dell’albergo con un’assistenza esterna da parte della cooperativa Iris. Il nostro legale, Enrico Carmenati, ha notificato ieri il ricorso al Tar per richiedere la sospensiva dell’ordinanza sindacale. Stiamo valutando la costituzione di un comitato dei parenti degli anziani e, come parti interessate, valutare se presentare un ricorso anche noi», ha evidenziato l’avvocato Fabio Grugnaletti, rappresentante dei familiari.
Quest’ultimi continuano a riunirsi per cercare di tranquillizzare i propri anziani. «Siamo molto sconfortati da questa situazione. I nostri parenti si sono trovati, fin da subito, bene. Abbiamo assistito a gesti di professionalità e delicatezza nei confronti dei nostri parenti. Ciascuno di noi ha effettuato dei veri e propri blitz per verificare le condizioni con le quali sono trattati. Noi non abbiamo chiesto nulla alle istituzioni, paghiamo tutto di tasca nostra. Abbiamo sottoscritto un contratto con l’hotel Gentile per il soggiorno dei nostri parenti. Quindi, c’è un’assistenza esterna, attraverso un altro contratto, con la cooperativa Iris. Tutto pagato di tasca nostra. Perché non possiamo essere liberi di fare ciò che vogliamo con i nostri soldi? Gli anziani vanno tutelati», alcune loro dichiarazioni.
Dunque, si prospetta un vero e proprio muro contro muro. I Nas prima e l’Asur dopo hanno effettuato relazioni che hanno, quindi, spinto il sindaco di Fabriano a firmare l’ordinanza di chiusura «perché si è rilevato che nella maggior parte dei casi vi era il tipo di assistenza necessaria riconducibile a quella offerta nelle case protette, quindi quelle rivolte ai non autosufficienti», come ha dichiarato il primo cittadino fabrianese per spiegare i motivi che lo hanno portato a firmare l’ordinanza di chiusura.
«Noi sappiamo di aver collocato i nostri parenti in un albergo, con un servizio esterno di assistenza, punto. Stimiamo la cooperativa per quello che sta facendo. E poi ripetiamo è una nostra scelta. Senza considerare i 25 posti di lavoro a rischio. Il nostro obiettivo è quello di rimanere compatti e non abbiamo alcuna intenzione di spostarci da qui».