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Approvazione bilancio a Fabriano: il botta e risposta maggioranza-opposizioni

Durissimo il capogruppo del Movimento 5 Stelle, William Giordano, che annuncia un cambio di atteggiamento nei confronti delle opposizioni. «Siamo stati troppo buoni nel ricercare la collaborazione, da ora si cambia»

Giovanni Balducci mentre legge la nota unitaria di gran parte delle opposizioni
Giovanni Balducci in consiglio comunale

FABRIANO – Seduta di approvazione del bilancio di previsione di Fabriano con polemiche annunciate. Come ci si aspettava, i vari gruppi di opposizione – a eccezione di Andrea Giombi, Fabriano Progressista – hanno abbandonato l’aula ribadendo l’illegittimità della convocazione del consiglio comunale «a causa dei tempi non rispettati». Accusa che la maggioranza, attraverso gli interventi del presidente dell’Assise civica, Giuseppina Tobaldi, e dell’assessore alle Finanze, Francesco Bolzonetti, rigettano l’accusa. Durissimo il capogruppo del Movimento 5 Stelle, William Giordano, che annuncia un cambio di atteggiamento nei confronti delle opposizioni. «Siamo stati troppo buoni nel ricercare la collaborazione, da ora si cambia».

Le aspettative nei confronti della seduta odierna del consiglio comunale di Fabriano non sono andate deluse. Tutto secondo copione. Questa mattina, 28 marzo, subito dopo le 9, ha preso il via la seduta. A spiegare i motivi del leggero ritardo, il presidente del civico consesso. «Si è svolta una riunione dei capigruppo nella quale, il consigliere del Pd, Giovanni Balducci, ha chiesto di rinviare la seduta per un vizio di legittimità, a suo dire, ed ha chiesto di poter leggere un documento in aula, in apertura di seduta. In deroga al regolamento – ha specificato la Tobaldi – ho dato il mio assenso».

La parola, dunque, è passata al capogruppo Democrat che – a nome degli altri consiglieri del Pd, di Vinicio Arteconi (Associazione Fabriano Progressista, Vanio Cingolani (Fabriano Popolare), Vincenzo Scattolini (Coalizione Scattolini-FdI-Lega), Olindo Stroppa (Forza Italia) – ha letto il documento con il quale si ribadivano le ragioni dell’abbandono dell’aula, la seconda volta in meno di un anno della nuova Amministrazione comunale pentastellata. La prima volta è avvenuta per l’elezione del presidente del Consiglio comunale.

«La norma prevede termini ben precisi proprio a garanzia delle minoranze, che, di fronte ad un atto di tale complessità quale il bilancio, hanno il sacrosanto diritto di poter vagliare, integralmente e con la dovuta serenità, tutti gli atti del bilancio, compresi gli allegati obbligatori. A riprova di ciò ci preme sottolineare che la stessa Dirigente ai Servizi Finanziari si è premurata di inviare una comunicazione a tutti i Consiglieri sottolineando che, in ragione della complessità del bilancio, il termine per la presentazione di eventuali emendamenti era di cinque giorni lavorativi (e non già tre come previsto in regolamento). Dunque, la mancanza del parere del Collegio dei revisori dei conti su piano triennale opere pubbliche e piano alienazione è fondamentale per le nostre prerogative», queste alcune dichiarazioni di Balducci prima di lasciare l’aula.

Per replicare, il presidente Tobaldi che ha ribadito come la mancanza del parere non è fondamentale, «in quanto gli stessi Revisori dei conti avevano espresso parere il 26 febbraio e il 13 marzo non hanno fatto altro che richiamare integralmente il primo. I consiglieri comunali hanno avuto tutto il tempo necessario per poter visionare la documentazione di bilancio e presentare i propri emendamenti». Parole sposate in pieno anche dall’assessore alle Finanze, Bolzonetti.

Prima dell’avvio della discussione, sono intervenuti Andrea Giombi, l’unico consigliere di opposizione rimasto in aula, il quale ha rimarcato come il rispetto delle norme sia giusto, «ma devono prevalere il senso di responsabilità e il confronto politico».

E il capogruppo del Movimento 5 Stelle, William Giordano. «Tutti gli atti che ci accingiamo a discutere e approvare erano reperibili nell’Albo pretorio dai primi di febbraio. Ci si è voluto appigliare a un cavillo formale per mettere in difficoltà l’Amministrazione comunale, non capendo che in realtà si mette in difficoltà la città. Questa non è collaborazione. Siamo stati troppo buoni, cercando di tendere una mano, da ora cambieremo».

Il bilancio, quindi, è stato approvato a maggioranza con 15 voti favorevoli.
Bocciati tutti gli emendamenti di Andrea Giombi.