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Area di crisi complessa fermano-maceratese, ecco i bandi. Cesetti: «Bene ma servono infrastrutture»

Se ne è parlato oggi durante un webinar organizzato dalla CNA Fermo e Macerata. Gino Sabatini: «L'auspicio è che ci sia una risposta dal tessuto territoriale al quale saremo sempre vicini»

Con la firma dell’Accordo di Programma tra il Ministero per lo Sviluppo economico e la Regione Marche è stato di fatto dato il via alla pubblicazione dei bandi per l’Area di crisi complessa del distretto pelli e calzature fermano-maceratese. Sono molte le tipologie di impresa ammesse a contributo: attività manifatturiere, fornitura di energia, trattamento rifiuti, costruzioni, magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, alloggio e turismo, servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, agenzie pubblicitarie, attività di design, grafici di pagine web, organizzazione di convegni e fiere, attività di biblioteche, archivi e musei.

Alessandro Migliore, direttore di CNA Fermo

«Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa perché è lo step che stavamo aspettando da molto e che arriva in una fase delicata del settore manifatturiero; un settore che ha avuto a che fare con il lockdown e all’interno del quale le situazioni non sono solo peggiorate ma anche cambiate – ha detto Alessandro Migliore, direttore di CNA Fermo -. Il mondo della moda vive di stagioni e, al momento, è in affanno sia per l’elevato costo del lavoro sia per la scarsa propensione del reparto calzaturiero a innovarsi. Ora inizia però la fase della prova sul campo e delle opportunità da cogliere; momento che è stato possibile grazie agli interventi tecnici della Regione».

Il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini

Soddisfatto anche il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini. «Siamo felici di essere vicini a un mondo imprenditoriale che è in enorme difficoltà – ha commentato -. Il plauso va fatto alla CNA di Fermo che, in collaborazione con la Provincia e la Regione, ha creato un tavolo di confronto. L’auspicio è che il tessuto territoriale, che ha dato una risposta forte in questa fase di ripresa, non cada; noi saremo vicini al mondo imprenditoriale e lo abbiamo dimostrato anche con il rinnovo del bando sui vuocher per le fiere internazionali che sono raddoppiati rispetto allo scorso anno».

L’assessore regionale con delega alle aree di crisi complessa Fabrizio Cesetti

«Siamo arrivati oggi alla fase attuativa di questa progettualità dell’area di crisi – ha detto l’assessore regionale con delega alle aree di crisi complessa Fabrizio Cesetti -. Questi sono i primi bandi e sono felice che nonostante il Covid siamo arrivati in tempo utile prima della scadenza del mandato; grazie agli stimoli e alla collaborazione di tutti gli attori perché da solo non ce l’avrei fatta. Credo che i due bandi siano uno strumento indispensabile per dare una risposta al nostro sistema produttivo e ci credo ancora di più oggi dopo la terribile pandemia che ha devastato il nostro paese».

«Ricordiamo che la progettualità dell’area di crisi va oltre sé stessa e abbraccia non solo le competenze del mio assessorato ma anche quelle dell’assessorato alle attività produttive e a di quello al lavoro – ha aggiunto Cesetti -. L’area di crisi infatti non può essere fine a sé stessa ma deve guardare oltre sé stessa perché rappresenta l’occasione per tutto; il manifatturiero non ce la fa da solo ma deve unirsi anche ad altri settori; per questo dobbiamo immaginarlo e pensarlo come uno strumento dinamico. Infine vorrei ricordare che le nostre imprese hanno bisogno sì dei bandi ma anche delle infrastrutture materiali e immateriali: strade, tutela della costa, attenzione ai porti. Insomma senza un adeguato intervento infrastrutturale il progetto sotteso all’area di crisi perderà di credibilità ed efficacia».

Il primo bando prevede un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammissibili che potranno prevedere l’acquisto di macchinari, impianti, hardware e attrezzature specifiche necessari alla realizzazione, all’ampliamento, alla riqualificazione e all’ammodernamento degli impianti produttivi; inclusi anche i brevetti, le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate, i programmi informatici concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi e le consulenze di marketing.

Sarà possibile presentare la domanda di contributo fino alle ore 12 del 30 settembre 2020. Quasi 5 milioni di euro la dotazione finanziaria messa a disposizione per questo primo bando.

Le imprese, per partecipare ai bandi, dovranno avere l’unità produttiva, sede dell’investimento, ubicata in uno dei 42 comuni facenti parte dell’Area di crisi e cioè Civitanova, Corridonia, Monte San Giusto, Monte San Martino, Montecosaro, Morrovalle, Penna San Giovanni, Potenza Picena e Tolentino per la provincia di Macerata. Altidona, Belmonte Piceno, Campofilone, Carassai, Falerone, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montottone, Montegiorgio, Montegranaro, Monteleone, Monterubbiano, Moresco, Pedaso, Petritoli, Ponzano, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano e Torre San Patrizio per la provincia di Fermo.

Il secondo bando invece è quello per la creazione d’impresa. «Sarà emanato i primi di settembre e la Regione di propone, con questo strumento, di incentivare l’autoimprenditorialità per la creazione delle imprese – ha spiegato il dirigente regionale Emanuele Mengoni -. I destinatari saranno quindi i disoccupati che siano senza impiego da sei mesi, che abbiano un’età tra i 18 e i 25 anni o che abbiano superato i 50 anni. Il bando concede un contributo a fondo perduto forfettario fino a un massimo di 35mila euro e possono partecipare tutti i settori tranne quello agricolo».