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Un’area vasta montana interregionale con l’ospedale di Fabriano capofila

Il consiglio comunale al voto il 6 settembre. La bozza di accordo è stata raggiunta dopo alcune modifiche al documento che hanno presentato, unitariamente, Partito Democratico, Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista e Forza Italia. A cui si aggiungerà, il Movimento 5 Stelle

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Rischio chiusura del punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, il 6 settembre prossimo il consiglio comunale si appresta a votare per l’approvazione della mozione unitaria per definire le azioni per la difesa del diritto alla salute nella zona montana e per il presidio ospedaliero cittadino. La bozza di accordo è stata raggiunta e sono state apportate alcune modifiche al documento che hanno presentato, unitariamente: Partito Democratico, Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista e Forza Italia. A cui si aggiungerà, il Movimento 5 Stelle.

Nella nuova versione della mozione si chiede che il sindaco e la giunta impegnino la giunta regionale, «tenuto conto che il Comune di Fabriano è territorialmente il più esteso della regione Marche con caratteristiche orografiche che portano ad avere frazioni fino a 1000 metri di altitudine e ad oltre 30km di distanza dal nucleo urbano principale. Il sistema delle infrastrutture viarie determina i tempi di raggiungimento delle altre strutture ospedaliere molto dilatati (allegare le tempistiche di percorrenza).

Si chiede, inoltre di rivalutare nell’ambito della conferenza Stato-Regione una nuova definizione dei criteri per il riconoscimento delle aree disagiate, superando l’esclusivo parametro logistico-infrastrutturale, per introdurre elementi di valutazione rispetto al contesto economico-sociale, o alla persistenza nel tempo di emergenze come le crisi sismiche. E poi di attivarsi, in accordo con le altre Regioni, perché siano riviste le “Linee guida per la revisione delle reti cliniche – Le reti tempo dipendenti”, siglate dalla Conferenza Stato Regioni il 24 gennaio 2018, prestando attenzione alle emergenze orografiche – infrastrutturali montane, alle aree di crisi socio-economica, e nello specifico ai crateri sismici. Istituendo, in queste aree, anche dei progetti pilota monitorati dalla Rete Clinico assistenziale per la Neonatologia e i Punti Nascita (ReNPuN)».

E inoltre, di valutare la creazione di un’area vasta montana, oppure di un’azienda sanitaria interregionale montana, seguendo anche l’esempio delle regioni Lombardia – Veneto – Emilia Romagna, che stanno già lavorando in accordo con il Ministero a un ospedale interregionale montano con la Regione Umbria. A valutare, per Fabriano, considerato il nuovo blocco operatorio, e le specialità dei medici già presenti, il potenziamento della chirurgia robotica, seguendo l’esempio della Regione Umbria, che nel 2018 ha completato la creazione di una rete chirurgica robotica d’eccellenza, tra gli ospedali di Perugia – Foligno – Spoleto – Terni, ciascuno dotato di un robot di ultima generazione, anche coinvolgendo Fondazione e/o Associazioni no-profit.

Ad attivarsi per le aree montane dei piani pilota sperimentali, finalizzati alla riduzione delle liste di attesa, alla implementazione di servizi e specialità, per rispondere alle crescenti esigenze socio-assistenziali della popolazione anziana, prestando particolare attenzione anche ai percorsi di assistenza domiciliare, e cure intermedie. Ad inserire nel protocollo di collaborazione tra il Servizio Sanitario Regionale e l’università Politecnica delle Marche, riguardo ad assistenza, didattica e ricerca, un percorso dedicato che valorizzi le specificità socio-sanitarie delle aree montane, con particolare riferimento ai percorsi di formazione, ed ai progetti di ricerca e innovazione.

La mozione, inoltre, sarà trasmessa a: parlamentari eletti nei Collegi delle Marche; Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa; Gruppi consiliari nella Assemblea Legislativa; Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta 2; sindaci dell’Unione montana; Direttore Generale ARS; Direttore Generale ASUR; Direttore dell’Ambito Sociale Territoriale 10.

Infine, si impegna il sindaco e la giunta, e la 1° Commissione Consiliare in accordo con i sindaci dell’Unione Montana, e quelli dei Comuni in Umbria interessati, «a farsi promotori, della organizzazione di una conferenza conoscitiva e programmatica per la sanità montana nell’Appennino Marchigiano e Umbro, che sappia coinvolgere, a cominciare dal Ministero, Istituzioni, Enti e altri portatori d’interesse».