Quello dell’arredo di interni è un settore ampio e variegato che resiste saldamente nonostante gli effetti della crisi economica. Sono infatti moltissimi i marchi di grande fama che tengono alta la bandiera dell’italianità e vivo il mercato grazie all’esperienza di una storia che affonda le radici nel passato. Sul tema, l’intervista a Claudio Cammilletti, titolare di una delle più note aziende di arredamento di interni nelle Marche, con sede a Sassoferrato. «In generale il mercato non dà segni così confortanti: è sicuramente in ripresa la ristrutturazione del vecchio, ma con l’edilizia del nuovo nell’entroterra marchigiano siamo praticamente fermi. Certo, un buon cenno di ripresa c’è stato negli ultimi due anni, ma non si può scorporare il tutto dal fatto che il ramo dell’interior design è stato colpito da un drastico calo di circa il 40/50% sul fatturato generale nell’ultimo decennio», spiega Camilletti, che delinea un quadro fedele come solo un professionista quotidianamente sul campo può fare.
«Non lavorando sull’arredamento del nuovo, però, ma sul ri-arredo del preesistente, il fattore preoccupante è il pericolo di non essere più sponsorizzati dal sistema: lo stato sta infatti prevedendo di rivedere il decreto in vigore per sostenere il settore abbassando il tetto per le detrazioni al cittadino sulle ristrutturazioni. – spiega – Parliamo di quei 10 mila euro di finanziamenti annui previsti dallo stato, che se andasse in porto suddetta revisione, scomparirebbero. Un presupposto per nulla confortante in un mercato in cui gli introiti derivanti dalle ristrutturazioni sono la stragrande maggioranza.».
«Parlando in prima persona, comunque, posso dire che come azienda stiamo benissimo. Nella fascia del mercato siamo leader, con un fatturato al di sopra di circa il 20% rispetto allo standard, traguardo che raggiungiamo grazie alle vendite degli articoli di alto design. C’è infatti una nicchia del mercato del lusso che non conosce crisi, un target di persone che si rivolgono a noi assistiti da un architetto o da un designer d’interni, che non badano a spese, ma puntano dritti al top sotto tutti gli aspetti. – svela Claudio Camilletti – Il nostro brand è in perfetta salute anche grazie al mercato estero, che coltiviamo su due fronti, da una parte attraverso un e-commerce che gestiamo direttamente, senza intermediari, dall’altra mediante un punto vendita nostro partner in Lussemburgo, che moltiplica considerevolmente le nostre richieste».
E sul Made in Italy: «Le vendite sono concentrate soprattutto sul mercato europeo: all’estero c’è una fortissima richiesta di design italiano, apprezzatissimo perché da sempre garanzia di qualità ed alto livello estetico».
Tornando invece nelle Marche: «Il mercato più preoccupante è di certo quello dell’entroterra, mentre la costa risponde meglio agli stimoli – afferma Camilletti – La crisi è presente dalla zona della Vallesina fino a Fabriano, a causa della mancanza di nuove edificazioni che aprano le porte al mondo degli arredi. Un quadro, questo, assai preoccupante per noi addetti al settore, perché se da una parte l’ambito è in stallo, dall’altra sembra rischiare di subire dei danni non indifferenti».
Ma gli addetti ai lavori stanno agendo sinergicamente per questa causa comune. «Io faccio parte di Federmobili, – ovvero la “Federazione Nazionale Commercianti Mobili e Arredamento – Confcommercio – Imprese per l’Italia”, che rappresenta e tutela sul piano nazionale gli interessi sociali, morali ed economici dei soggetti imprenditoriali e professionali che operano nel settore – sono nel collegio dei mobilieri, e stiamo lottando per far restare le cose stabili dal punto di vista burocratico, ovvero per far mantenere allo stato gli impegni presi precedentemente, senza che le agevolazioni attualmente riservate a chi ristruttura vengano minacciate.– dichiara Camilletti – Fino al 31 dicembre, comunque sia, è certo che chi ristruttura potrà usufruire del bonus prestabilito fino a 10 mila euro, quindi invito chi sta pensando di intraprendere tale percorso ad approfittarne».