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Arretramento della ferrovia, Biancani: «La Regione risponda al ministero: troppi no verso Pesaro»

Il consigliere regionale interviene sul tema dell'arretramento della ferrovia oggetto di polemiche e veti incrociati tra Regione e amministratori di Pesaro

Ferrovia sul mare

PESARO – Entro aprile la Regione dovrà dare un parere al Ministero rispetto al tema dell’arretramento della ferrovia. Non è un parere vincolante, ma è chiaro che un sì darebbe un via libera all’unisono.

Sono giorni di polemiche e veti incrociati tra Regione e amministratori di Pesaro. Il governatore Acquaroli è intervenuto sottolineando la necessità di coinvolgere tutti i Comuni altrimenti l’impatto sarebbe stato “incompatibile”.

Il Consigliere regionale Andrea Biancani interviene: «Sulla risposta al Ministero la Regione non perda altro tempo, per le Marche si tratta di un investimento strategico, mai realizzato negli ultimi decenni. Dobbiamo impegnarci, come sarebbe logico, per trovare altre risorse per ampliare il progetto, mentre la Regione sembra si stia impegnando per perdere quelle già assegnate. Il mio invito è quello di lavorare uniti per fare in modo che il tratto di nuovo tracciato ferroviario previsto a Pesaro sia solo il primo passo. Concentriamoci per sfruttare al meglio questi finanziamenti e nel frattempo la Regione individui le priorità, partendo da Fano e Marotta, per chiedere ulteriori fondi. I tempi per coinvolgere altri Comuni e per rivedere e ampliare i progetti ci sono. Prima di vedere i lavori passeranno anni».

La linea adriatica, dimenticata da troppo tempo, con il rischio di restare isolata nel sistema dei trasporti nazionali ed europei, finalmente potrebbe tornare ad essere un asse decisivo per la mobilità di passeggeri e merci. 

Il consigliere Andrea Biancani

Il vecchio tracciato potrebbe trasformarsi in una green line, un percorso dedicato alla mobilità ciclabile, pedonale e per mezzi elettrici, in grado di collegare i quartieri delle città coinvolte e delle città confinanti.

«Purtroppo la Regione in questo ultimo anno, di fronte a decisioni strategiche per la città di Pesaro e per il territorio, ha detto troppi No. No al progetto del nuovo ospedale, con 600 posti letto, che avrebbe garantito servizi di eccellenza per i cittadini, evitando l’attuale fuga di molti medici. Il nuovo ospedale avrebbe ottimizzato e razionalizzato il personale e i servizi, integrandosi meglio con la medicina territoriale, a beneficio di tutta la provincia. E ancora No all’utilizzo dei fondi del Pnrr per riqualificare la parte di competenza dell’Asur all’interno dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto. Questa scelta, oltre a non cogliere l’occasione di far rivivere un edificio storico, toglie a Pesaro e al suo territorio la possibilità di disporre di una Casa di comunità dove raggruppare tutti i servizi socio-sanitari, superando le sedi sparpagliate in tutta la città, con affitti onerosi e disagi per i cittadini. 

Adesso rischiamo di ricevere un altro no sul by pass ferroviario? Mi auguro che questo atteggiamento di chiusura non provochi ulteriori, gravi danni alla nostra città e a tutto il territorio».