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Ascoli allarga l’offerta turistica e culturale: al via gli itinerari naturalistici legati all’opera di Antonio Orsini

Tre percorsi sulle tracce del lascito del grande botanico dell'Ottocento, al cui nome sono dedicate molte piante ed animali. Tra i giardini pubblici di corso Vittorio, il baco da seta e il Museo della Cartiera Papale

ASCOLI PICENO – «Una nuova proposta turistica che andrà ad arricchire il dossier per la candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura 2014» . Così Marco Fioravanti, sindaco della città delle Cento Torri, ha definito l’iniziativa presentata questa mattina degli Itinerari Orsiniani. Si tratta di 3 percorsi di visita di Ascoli che ripercorrono i luoghi che portano le tracce storiche e permanenti della vita e del lavoro del grande naturalista dell’Ottocento, Antonio Orsini ( 1788-1870).

Farmacista, ma soprattutto scienziato di fama internazionale, al cui nome sono state dedicate molte specie di piante ed animali – a cominciare da un tipo di vipera da lui scoperta -, Orsini fu etnologo, zoologo, paleontologo e chimico. Ma il suo talento si lega in particolar modo alla botanica, grazie alla conoscenza e alla perizia nel catalogare e descrivere i prodotti della natura che ne diffuse presto la fama in tutta Europa. Tanto che campioni dai lui raccolti si trovano oggi anche all’Erbario di Mosca, in Russia.

Ascoli gli ha dedicato il Museo di storia naturale – presso la Cartiera Papale – e il Liceo scientifico cittadino. Ma una via è dedicata anche a un altro illustre ascolano, Giovanni Tranquilli – nipote del naturalista – al quale si deve la nascita e lo sviluppo dell’industria bacologica del Piceno, e di cui Orsini fu mentore e guida scientifica.

E così uno dei due itinerari turistici che il Comune ha pensato di proporre ai visitatori, è proprio quello della «Via del gelso e della seta», che vide Ascoli già alla fine dell’Ottocento tra i principali centri propulsori in Italia. L’altro è quello prettamente botanico, che si sviluppa lungo il percorso delle piante che lo scienziato ha lasciato in eredità alla sua città, tra i Giardini pubblici in Corso Vittorio Emanule, Viale Treviri ed altre zone.

Il progetto sugli itinerari orsiniani è stato curato da Maria Luce Sestili, che nel 2018 ha pubblicato un libro sull’opera del grande naturalista piceno. Alla conferenza stampa di oggi insieme al sindaco Marco Fioravanti, ha partecipato anche l’assessore alla cultura Donatella Ferretti che ha esaltato il valore scientifico e il respiro internazionale del lavoro di ricerca e documentazione botanica svolta nell’Ottocento dallo stesso Orsini.