ASCOLI – Pesaro scelta dalla Commissione ministeriali come Capitale italiana della cultura 2024. A contendere il titolo fino all’ultimo, con altre otto candidate c’era la città di Ascoli. La notizia della “vittoria” pesarese non ha certo riempito di gioia l’amministrazione Fioravanti che si è spesa molto negli ultimi due anni per riuscire a centrare il massimo obiettivo.
Ma i commenti a caldo, nonostante il rammarico per l’esclusione sono improntati ad una sana sportività. «Siamo contenti che comunque ha vinto una città delle Marche – dice l’assessore alla Cultura Donatella Ferretti – e questa è la cosa più importante. Per quanto ci riguarda, i progetti che sono stati messi in campo per Ascoli verranno sviluppati lo stesso, grazie anche ad una Commissione istituita proprio per la governance culturale del territorio. Molte iniziative – aggiunge Ferretti – sono state finanziate con appositi bandi e noi non ci fermeremo, avendo come scopo la crescita del capoluogo e del suo territorio».
Dello stesso tenore il commento dell’assessore Nico Stallone, alla guida di un settore strategico come il commercio che dalla nomina a Capitale della cultura di Ascoli poteva dare forte impulso alle attività. «Abbiamo sognato, ci abbiamo creduto e abbiamo fatto un ottimo lavoro, riuscendo con merito ad arrivare nella lista delle dieci finaliste: questo è stato già un traguardo rilevante. Devo ringraziare in particolare il sindaco Fioravanti – continua Stallone – che ha voluto fortemente questa candidatura e tutti i progetti collegati: tutto ciò per la prima volta nella storia ha unito Ascoli e tutti i tutti i Comuni della provincia picena in un programma di sviluppo sotto il segno della cultura. In ogni caso – aggiunge l’assessore al Commercio – abbiamo alzato l’asticella e tutte le idee già prodotte per l’obiettivo finale verranno attuate».