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Ascoli, al via il censimento delle attività produttive per dare una nuova vita al commercio

Il Comune di Ascoli ha dato il via al primo censimento delle attività produttive, grazie al quale potrà sviluppare progetti futuri ed avere una ‘fotografia’ completa del tessuto economico

La chiesa di San Francesco, che si affaccia su piazza del Popolo

ASCOLI PICENO- Il comune di Ascoli ha dato il via al primo censimento di tutte le attività produttive del centro di Ascoli. È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale. Attraverso una raccolta dati si potrà monitorare l’andamento del commercio ascolano così da poter sviluppare progetti futuri e dar vita ad un vero e proprio centro commerciale naturale nel cuore di Ascoli.

Al fine di sviluppare progetti futuri è necessario raccogliere dati ed aver una conoscenza approfondita di tutto quello che succede. Ecco quindi l’idea di pensare per la prima volta ad un censimento di tutte le attività produttive della città. Una sorta di database digitale che monitori la situazione relativa alle attività commerciali.

«Provvederemo a sviluppare un database con tutti i dati di ogni singola attività- spiega Nico Stallone, l’assessore al commercio del Comune di Ascoli– Questo ci permetterà come assessorato e amministrazione di fare una programmazione reale del centro commerciale naturale e uno sviluppo economico della città omogeneo».

Terminato il censimento, inizierà la fase dedicata alla mappatura suddivisa in quartieri, grazie alla quale l’amministrazione verrà a conoscenza della presenza di tutte le attività presenti nelle diverse zone e metterà in evidenza invece le carenze. L’obiettivo sarà quello di colmarle, in modo tale da avere una giusta distribuzione di attività e favorire una strategia di sviluppo della città.

Opportunità per i commercianti

Chi deciderà di aprire un’attività mancante in un determinato quartiere o zona, potrà beneficiare dell’esenzione delle tasse comunali per tre anni. In questo modo l’amministrazione comunale vuole incentivare il commercio ascolano e anche tutta la popolazione potrà usufruire di una più vasta gamma di servizi a disposizione.

 «Se in un quartiere manca una determinata attività sapremo dare questa informazione- ha ribadito Stallone-. I quartieri e le zone dove ci sarà necessità andremo a valutare l’esenzione delle tasse comunali per i primi 3 anni per incentivare l’apertura di determinate attività in determinate zone».

«Sicuramente il censimento rappresenta una mossa atta a dare una statistica più dettagliata sulle attività presenti nel territorio (centro e non) che, dovrebbe aiutare l’amministrazione (attuale e futura) nell’attuazione di politiche economiche volte ad incentivare l’apertura di nuove realtà commerciali mancanti o il rafforzamento di quelle presenti- afferma Maurizio Detto, figlio del titolare dei due negozi di calzature “Detto Sante” situati nel centro storico di Ascoli-. Un primo passo anche per il raggiungimento del tanto osannato “centro commerciale all’aperto”, infatti con questa nuova misura, si avrà la possibilità di mettere in contatto e su uno stesso piano, tutte le attività che ne vorranno far parte, creando quelle interazioni commerciali necessarie a far diventare il centro non più un’insieme di attività individuali, ma un’unica realtà».

«Penso che sia un’ottima idea- afferma Marco Di Sabatino, titolare della boutique ‘Di Sabatino’ e presidente dell’associazione dei commercianti Wap- Quando iniziammo con Wap provammo anche noi ma chiaramente con il privato non funziona. Il censimento serve, in quanto non sappiamo, soprattutto in riferimento agli ultimi dieci anni, quante attività hanno aperto e quante hanno chiuso, e anche le varie tipologie. Un’iniziativa che spero venga fatta in modo serio e dettagliato».