ASCOLI PICENO – «Facciamo un pacco alla Camorra». Una delegazione della Confcommercio di Ascoli composta da Fausto Calabresi, Ugo Spalvieri, Alessandro Scarioni e Costantino Brandozzi, insieme al Vicario della Questura Gerlando Costa, ha consegnato all’Emporio della Caritas Madonna delle Grazie dieci pacchi di prodotti alimentari acquistati dal Consorzio Nuova Cooperazione organizzata, che quest’anno ha avuto come partner la Polizia di Stato.
Il progetto è nato dodici anni fa da un consorzio di aziende dell’agroalimentare del Casertano che coltivano le cosiddette Terre di don Peppe Diana: beni confiscati alla Camorra che danno lavoro e dignità alle personale più fragili e svantaggiate della società.
Lo scopo dell’attività è quello di creare un nuovo modello di sviluppo locale, contribuendo in sinergia con tutte le istituzioni, a una crescita civile del territorio sostenuta dalla cultura dell’inclusione e della legalità.
Quest’anno alla rete si è unita anche la Polizia di Stato, che ha utilizzato come testimonial d’eccezione il Commissario Mascherpa, l’investigatore dei fumetti disegnato da Daniele Bigliardo storica matita di Dylan Dog, riprodotto su tutte le prelibatezze alimentari presenti all’interno del pacco.
I pacchi sono stati consegnati a Don Alessio Cavezzi, responsabile della Caritas Diocesana di Ascoli, e andranno a riempire gli scaffali dei prodotti messi a disposizione delle persone indigenti della diocesi.
A gestire l’Emporio Madonna delle Grazie è l’associazione Betania, braccio operativo della stessa Caritas. Il presidente Emilio Bianchini descrive una situazione locale che a causa delle norme sul covid ha comportato un deciso peggioramento delle condizioni di molti residenti appartenenti alla fascie più deboli, economiche e sociali: «Le richieste di sostegno alimentare sono aumentate del 30% – dice Bianchini – e noi grazie ai fondi dell’8 per mille e alle donazioni private cerchiamo di fare il possibile per le persone che ci chiedono aiuto. Al momento sono 250 le famiglie, spesso con figli minori che si rivolgono regolarmente all’Emporio per le necessità essenziali. La solidarietà della popolazione è reale – aggiunge il presidente di Betania – ma è chiaro che bisognerebbe fare di più».
Da ricordare che la Diocesi di Ascoli ha istituto anche un fondo covid per rispondere alla domanda di assistenza che viene dalle fascie più indifese della città.