ASCOLI PICENO- Il caro bollette ha spento” il Natale.
Nei giorni di festa appena trascorsi, l’inflazione si è fatta sentire soprattutto per quanto riguarda le spese degli italiani. Sebbene dicembre è il mese più importante per gli acquisti, la raffica dei rincari si è avvertita soprattutto a tavola.
«Sembra ci sia una contrazione agli acquisti, un abbassamento del prezzo medio e al pari un aumento dei costi generali. L’area montana ha accusato il peggior periodo festivo degli ultimi 20 anni. In generale molte attività chiudono prima rispetto al passato e spesso, a seguito di prenotazioni, ci sono ancora disdette improvvise di piccoli e grandi gruppi legati anche a influenze e malanni. Si sono riviste quest’anno le cene aziendali nei ristoranti, ma i bar hanno subito un leggero calo di fatturato. Stessa cosa sulla vallata e lungo la costa. Il bilancio generale è ambiguo, ma si è percepita una contrazione dei consumi e un aumento dei costi. Ad Ascoli invece le prenotazioni e il lavoro sono in linea con il periodo pre Covid» ha spiegato il ristoratore ascolano Daniele Fabiani, Presidente provinciale Pubblici Esercizi Fipe Ascoli Piceno.
Nei ristoranti
Bilancio positivo invece per il Caffè Meletti, uno dei punti di interesse artistico della città, nonchè Caffè letterario d’Italia e d’Europa.
«Il periodo natalizio è stato ricco di turisti e di tanti ascolani, desiderosi di uscire e di condividere gli spazi aperti ma anche quelli al chiuso, anche solo per un caffè o un aperitivo. Un turismo che non si è soffermato alla Vigilia o al Natale ma che si è protratto anche nei giorni successivi. Per tanti visitatori, il passaggio al Meletti è una tappa obbligatoria. Anche per quanto riguarda il nostro ristorante, abbiamo avuto molte prenotazioni, con il pienone nel giorno di Natale e due sale sold-out per Capodanno. Non possiamo lamentarci. Siamo felici di vedere così tanta gente e tanti turisti» ha affermato Giovanni Colannino, il direttore dello storico locale di Piazza del Popolo.