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Ex carabiniere ucciso, il legale dei coniugi di Spinetoli: «Si professano entrambi innocenti»

L'avvocato Angelozzi, difensore della famiglia Spagnuolo, ha incontrato la Angiulli dopo aver fatto visita il giorno prima al marito. Intanto è in corso l'autopsia sul cadavere di Cianfrone. Estese le ricerche dell'arma del delitto

Carabinieri (Foto di Barbara Bonanno da Pixabay)

ASCOLI PICENO – «Si professano entrambi innocenti». Sono le parole dell’avvocato Alessandro Angelozzi, legale dei coniugi Spagnulo, reduce dall’incontro con Francesca Angiulli nel carcere di Castrogno a Teramo.
La coppia di origini tarantine, ma residente da anni a Spinetoli, è stata fermata il 9 giugno dai Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno per l’omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere 51enne di Monsampolo del Tronto, ucciso con 4 colpi di pistola la mattina del 3 giugno, mentre faceva jogging sulla pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto.

I due coniugi, Giuseppe Spagnulo 54 anni operaio e Francesca Angiulli 50 anni casalinga, conoscevano Cianfrone da quando era vice maresciallo della Stazione di Monsampolo: con l’uomo avevano avuto degli screzi in passato per i controlli serrati da parte dell’ex militare dell’Arma sul marito pregiudicato.

I carabinieri venerdì scorso si erano recati nell’abitazione della coppia dove avevano sequestrato diverse moto, poi martedì è arrivato il fermo per i due coniugi che sono stati reclusi lui nel carcere di Marino del Tronto e lei nella sezione femminile della casa di reclusione di Castrogno a Teramo dove il legale l’ha incontrata trovandola «prostrata».

Intanto all’ospedale di Ascoli Piceno è in corso l’autopsia sul cadavere di Cianfrone con l’obiettivo di stabilire il calibro dell’arma da fuoco che ha ucciso l’ex carabiniere allontanato dall’Arma nel 2015 per il suo coinvolgimento nell’inchiesta per concussione e truffa ai danni di una compagnia di assicurazione

I carabinieri stanno continuando le ricerche dell’arma in zona, ricerche che sono state estese anche a zone limitrofe.

Fissata a sabato 13 giugno la data dell’udienza di convalida del fermo della coppia di coniugi, fermati con l’accusa di  di omicidio premeditato pluriaggravato in concorso, non è stata ancora fissata. Il procuratore Umberto Monti, che sta seguendo la vicenda fin dall’inizio, ha già un impianto accusatorio consistente che inchioderebbe la coppia sul luogo del delitto grazie ai riscontri telefonici, alle immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza della zona e a diverse testimonianze. L’udienza si terrà davanti al Gip Annalisa Giusti.