Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, protestano i sindacati della sanità: «Poco personale e troppo lavoro in pneumologia»

Il reparto dell'ospedale Mazzoni finisce nel mirino dell'Usb, che chiede un intervento alla direttrice generale Natalini

L'ospedale di Ascoli

ASCOLI – Carichi di lavoro insostenibili e poco personale nel reparto di pneumologia dell’ospedale Mazzoni. È quanto denunciato, attraverso una lettera inviata al direttore generale dell’Ast picena, Nicoletta Natalini, da Mauro Giuliani della Usb. Una missiva, la sua, indirizzata anche al dirigente delle professioni sanitarie dell’area infermieristica, al direttore del reparto di pneumologia e al coordinatore infermieristico.

La situazione

«Vogliamo segnalare le gravi criticità che vive, da molti mesi, il personale infermieristico e Oss, prestando la propria opera nel reparto di pneumologia – scrive l’Usb -. Il primo fra tutti è l’enorme carico di lavoro dovuto alla insufficienza del personale in turno per assolvere all’assistenza dovuta a pazienti complessi che necessitano assistenza diretta ed indiretta costante e di qualità. La pneumologia è un reparto composto da 20 posti letto, più altri aggiuntivi di cui quattro di semi-intensiva. I turni stanno diventando sempre più insostenibili. Per i solo quattro posti di semi-intensiva è assolutamente necessario un infermiere dedicato nelle 24 ore. Per tutto questo carico assistenziale, durante il turno del mattino, le rare volte che è presente la terza unità infermieristica, si riesce a fatica ad erogare un’assistenza minima e adeguata – prosegue il sindacato -, mentre di pomeriggio si lavora con 2 infermieri e due Oss e di notte con due infermieri senza personale di supporto. Appare, per questo, del tutto evidente che il personale non è affatto adeguato alla complessità dei pazienti che si assistono».

L’appello

«Ne consegue che carichi di lavoro così insostenibili durante il turno, espongono il personale assistenziale ad un elevato rischio clinico rispetto alla sicurezza del paziente e dei lavoratori stessi – continua l’Usb nella dura nota -. E’ pertanto non improbabile incorrere in errori, e questa consapevolezza è oramai per i lavoratori un fatto non più sostenibile. E’ innegabile inoltre, che ci sia un problema di riposo psico-fisico, dovuto sia al lavoro svolto con abnegazione e professionalità assoluta nel periodo del Covid che tutti i giorni in tutti i turni per il bene della collettività. Risulta, da ultimo, che diversi lavoratrici e lavoratori in questo reparto devono ancora godere di giorni di ferie dell’anno 2022 e questa situazione, certifica il mancato riconoscimento del riposo psico-fisico, il quale, oltre ad essere un diritto sancito da normativa contrattuale è ribadita da normativa europea che prevede che i lavoratori devono fruire di un minimo di ferie annuali di quattro settimane appunto per il riposo fisiologico. Pertanto – conclude l’organizzazione sindacale -, chiediamo di potenziare il personale infermieristico, prevedendo tre unità a turno nelle 24 ore e la presenza di Oss anche nel turno notturno in maniera strutturale, dato che i carichi di lavoro e la presenza di pazienti di elevata assistenza, non possono essere sostenuti solo dal personale attualmente presente nel reparto».