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Ascoli, ultima delle Marche per la qualità della vita, Volponi: «Ci stiamo lavorando, risultati non immediati»

Ascoli è 52° nella classifica riguardante la qualità della vita, l'assessore Volponi: «In atto una programmazione per migliorare gli standard di sostenibilità»

Piazza del popolo, Ascoli

ASCOLI PICENO- La provincia di Ascoli Piceno ultima tra le quattro province marchigiane. Secondo il rapporto sulla Qualità della Vita del quotidiano giuridico ed economico Italia Oggi, Università La Sapienza di Roma e in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, la provincia di Ascoli Piceno si piazza al 52° posto su 107 province italiane.

Più in alto invece le altre province marchigiane: 18° Ancona, 30° Pesaro-Urbino, Macerata e Fermo rispettivamente al 42° e 44° posto.

L’assessore alla qualità della vita del comune di Ascoli Piceno, Maria Luisa Volponi commenta la classifica: «La qualità della vita è un concetto multidisciplinare che serve a misurare il benessere dei cittadini in relazione al contesto socio-culturale e ambientale. I parametri da prendere in considerazione sono molteplici, si può spaziare dalla dimensione economico-lavorativa, alla formazione e all’istruzione, all’ambiente, alla sicurezza fino ad arrivare anche alla conciliabilità tra lavoro e vita privata. Pertanto, le classifiche sulla qualità della vita sono diverse, anche a seconda dei parametri presi in riferimento.

L’amministrazione comunale ormai da diverso tempo sta facendo un lavoro importante di programmazione in tutti i settori, per superare alcune criticità, con l’obiettivo principale di progredire verso la direzione di un miglioramento della qualità della vita, i cui risultati non sono immediati ma si concretizzeranno nel tempo. 

Si stanno mettendo in atto quindi numerosi progetti ed iniziative allo scopo di migliorare gli standard di sostenibilità: è stato istituito l’Osservatorio Permanente sulla mobilità sostenibile e sulla qualità dell’abitare, abbiamo acquistato un’app per premiare i comportamenti virtuosi degli utenti che si spostano a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, così da stimolarli a collaborare riducendo i carichi di traffico veicolari. Da gennaio si sono avviati i lavori per la redazione del BiciPlan, finalizzato a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie allo sviluppo dei diversi aspetti legati alla ciclabilità.

Stiamo procedendo in tante direzioni e in diversi settori a seconda anche delle competenze specifiche di ognuno di noi».