ASCOLI – La sfida è appena cominciata. A circa sette mesi dalle prossime elezioni comunali, in programma a giugno anche ad Ascoli, il centrosinistra ha ufficialmente presentato il candidato sindaco che sfiderà alle urne l’attuale primo cittadino Marco Fioravanti. Si tratta del cardiologo Emidio Nardini. L’investitura di colui che sarà il principale antagonista di Fioravanti, in attesa di capire se ci saranno altri candidati, è avvenuta questa mattina (venerdì 10 novembre) alla libreria Rinascita. Presenti tutti gli esponenti delle liste civiche e dei partiti di centrosinistra, compreso il Movimento Cinque Stelle, a testimonianza del fatto che c’è l’intenzione di correre uniti, al contrario di quanto avvenne per le elezioni del 2019.
Il precedente
In quella tornata, infatti, Emidio Nardini si candidò alla carica di primo cittadino per la lista ‘Ascolto e Partecipazione’, ottenendo al primo turno il 9,87 per cento delle preferenze. Meglio di lui fecero Pietro Frenquellucci, candidato del Pd, con il 14,34 per cento dei voti, e Massimo Tamburri del Movimento Cinque Stelle con il 12,90 per cento. La speranza di tutto il centrosinistra, stavolta, è che l’unione possa rappresentare un punto a favore e che tutti i voti degli elettori democrat e pentastellati possano finire allo stesso Nardini. Sarà difficile battere la concorrenza di Fioravanti, che nel 2019 al primo turno ottenne quasi il 40 per cento, vincendo poi al ballottaggio contro Piero Celani, anch’egli di centrodestra, ma l’obiettivo di Emidio Nardini è quello di provare a giocarsela fino in fondo. Magari sperando proprio di arrivare al ballottaggio, qualora ci fossero altri candidati alla carica di primo cittadino ascolano.
L’intenzione
Le idee di Nardini sono chiare. «In questo ultimo anno e mezzo c’è stato un duro lavoro con i vari gruppi e i partiti – spiega il candidato -. Alla fine è stata fatta questa scelta. Vorremmo rappresentare una novità per la città, ma anche per noi stessi. Di fondo, la nostra intenzione è proporre qualcosa di nuovo e in contrapposizione, come scelta di vita oltre che di amministrazione della città, rispetto al passato che abbiamo avuto. Un passato che ci pesa addosso da ormai cinque lustri. Dobbiamo cercare di scardinare questa situazione e cambiare la mentalità degli ascolani per provare a fare qualcosa di diverso».