PESARO – Nelle Marche i «tratti distintivi di impegno e laboriosità, esempio di una Italia impegnata a produrre sviluppo economico e benessere sociale». Queste le parole del segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra intervenuto a Pesaro per l’assemblea regionale organizzativa della Cisl Marche.
L’incontro è avvenuto nella sala congressi del Baia Flaminia di Pesaro e aveva il titolo “Guidiamo il cambiamento”.
Ad aprire i lavori della giornata, introdotti dalla segretaria regionale Cristiana Ilari, è stato il segretario Cisl Marche Sauro Rossi: «L’autunno del 2023 ci offre qualche segnale di preoccupazione sulla tenuta complessiva dei settori produttivi. Seguiremo il ricorso alla cassa integrazione nei vari settori come l’edilizia e il manifatturiero. Dobbiamo lavorare per favorire la modernizzazione delle realtà produttive. Va dato vigore alle politiche di innovazione tecnologica, formazione e sviluppo sostenibile. Contiamo che la Regione possa rafforzare il confronto con associazioni datoriali e sindacali».
Marco Ferracuti ha ricordato: «Lo scorso anno oltre ai 152mila nostri iscritti, circa 170mila persone si sono rivolte ai servizi, agli enti e alle associazioni della Cisl per almeno un servizio. Un marchigiano su quattro, tra i maggiorenni, ha avuto contatti con Cisl Marche».
Il leader nazionale Luigi Sbarra ha rilevato: «L’obiettivo della Cisl in questi mesi è stato quello di far riaccendere l’auricolare dell’ascolto a un Governo che aveva deciso di non confrontarsi con le parti sociali, grazie alla nostra mobilitazione il Governo ha cambiato strada aprendosi al confronto sulle riforme. Il frutto sono le misure entrate nel decreto stabilità. Dobbiamo raccontare alle persone la verità senza demagogia e populismo. Non abbiamo disponibilità illimitata di risorse, ci sono le pressioni delle lobbies che stanno cercando di mettere le mani sulla torta, in attesa di conoscere il testo integrale posso dire che si tratta di un provvedimento che ha un respiro sociale. Di nostro, della Cisl, è entrata la proroga per il 2024 del taglio al cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti.
La manovra può essere migliorata attraverso un pressing sul Parlamento: occorre incrementare gli investimenti, cambiare le regole pensionistiche con strumenti di flessibilità per donne e giovani, potenziare l’ape sociale, sostenere la previdenza complementare. Bisogna redistribuire l’extragettito Iva, estendere il contributo di solidarietà ai settori con profitti altissimi, incrementare il prelievo sulle grandi rendite. Ogni euro recuperato va destinato a sostenere i redditi delle fasce medio basse da lavoro e pensioni».