Attualità

Assenza di mascherine, Cna: «Supermercati e alimentari rischiano di chiudere»

L'associazione lancia l'allarme per la mancanza dei dispositivi di protezione e invia un appello alla Protezione Civile e alla Regione. «Situazione paradossale, serve sicurezza"

PESARO – La vendita di generi alimentari e prima necessità sono a rischio per l’assenza di mascherine. Lo denuncia la Cna di Pesaro e Urbino che ha inviato due sollecitazioni urgenti; una alla Giunta regionale delle Marche, l’altra alla Protezione civile delle Marche per denunciare una situazione paradossale.

«Fermo restando che la priorità di tali dispositivi deve assolutamente andare a personale medico e paramedico di ospedali e presidi sanitari impegnati nella lotta al coronavirus, la Cna di Pesaro e Urbino chiede che Regione e Protezione Civile destinino la rimanente parte alle aziende impegnate nella produzione, lavorazione e distribuzione dei generi di prima necessità».

L’associazione sottolinea con «estrema urgenza la difficoltà di molte nostre imprese associate – specie del settore alimentare (pasta fresca e surgelata, fornai, gastronomie), impegnate nelle forniture alla grande distribuzione – a reperire mascherine di protezione per il personale dipendente. Sia quello impegnato nella lavorazione e produzione che in quello impiegato nel trasporto e distribuzione dei prodotti. Non solo. Molti supermercati e punti vendita lamentano scarsità o totale assenza a poter reperire gli stessi dispositivi, cosa che li metterà molto presto nelle condizioni di dover sospendere il servizio di vendita ai cittadini di generi di prima necessità.

Per evidenti ragioni di normale igiene sanitaria ma per impedire – soprattutto in questo particolare momento di emergenza – contaminazioni di qualsiasi tipo, tali dispositivi di protezione sono assolutamente necessari per il personale delle nostre imprese associate. In seconda battuta anche tutto il settore della produzione e dei servizi (quelli ovviamente autorizzati per decreto a proseguire la propria attività), sono nella stessa condizione».

Cna chiede «di poter avere nei tempi più rapidi possibili la fornitura di mascherine da destinare a questo tipo di attività».