ANCONA – Addobbi della discordia, fermi tutti: adesso parla l’assessore ai grandi eventi, Angelo Eliantonio. Qualche giorno fa, avevamo incontrato alcuni lettori in centro. Lettori che, via mail, ci segnalavano come alcuni addobbi fossero, secondo loro, poco azzeccati.
In particolare, il signor Alberto criticava la scelta della giunta dorica di posizionare sin d’ora i Re Magi sul presepe di piazza Roma. Un presepe che piace molto ma che divide. Polemiche e critiche, accanto a selfie e apprezzamenti. De gustibus, si direbbe.
Quello del centro, è uno dei presepi più grandi d’Italia: un’installazione che attira cittadini e turisti. Una delle tante attrazioni, in verità, se si considerano il maestoso (e bellissimo) angelo di piazza della Repubblica e i tanti abeti natalizi sparsi per Ancona.
Faceva discutere, poi, anche il vischio sulla palla decorativa. Una palla di grandi dimensioni all’interno della quale le coppie si baciano e immortalano il loro amore. Una città che sboccia, quella del periodo di Santa Claus, con casette di legno e bosco degli Elfi (naturale) a due passi da piazza Pertini, dove c’è la pista del ghiaccio. «Piazza Stamira è stata interamente riqualificata, è una delle operazioni più importanti di questo Natale. Era un buco nero in mano a persone poco raccomandabili. Un luogo che ora è completamente stravolto e donato a famiglie e bambini, un’operazione anche dal punto di vista non solo urbanistico ma sociale enorme. Ci sono numeri da record sul Corso, è strapieno di persone. Per noi conta questo. E questo interessa anche e soprattutto i commercianti della città. Lo dico da assessore (anche) alle attività economiche».
Nonostante ciò, però, alcuni – come la signora Angela – sostenevano che il vischio della mega palla «da discoteca» fosse «spelacchiato». Risponde per le rime l’assessore Eliantonio, che interviene al telefono dopo aver letto il nostro articolo (clicca qui).
«Il presepe che c’è oggi in piazza Roma – precisa l’assessore – è quello che lo scorso anno si trovava alla Santa Casa di Loreto. Non è il presepe di casa – riflette – non possiamo portare i Re Magi il 6 gennaio». Si tratta infatti di un presepe monumentale «e non è che tu prendi i Magi con due dita e li posizioni accanto a Gesù Bambino», conferma pure la ditta. «I Magi (che secondo la tradizione cristiano cattolica dovrebbero giungere a destinazione il 6 gennaio, ndr) sono statue di un metro e mezzo di altezza, c’è da smontare mezzo presepe. Anche a San Pietro, Giovanni Paolo II ce li ha fatti sempre montare tutti prima di Natale».
E sul «vischio spelacchiato», come dice qualcuno, riprende Eliantonio: «Non mi pare che ci fosse lo scorso anno. È un pensiero in più, una cosa in più secondo noi molto carina e simbolica. Stiamo pensando magari di indicarla meglio con un cartello, ma invito tutti a riflettere su dove fosse l’anno scorso. Perché l’anno scorso – ribadisce – non c’era. Ed è uno dei punti più fotografati della città e del Natale e questo ci sta dando ragione».
Il numero uno dei ˊGrandi eventiˊ coglie l’occasione per sottolineare anche la questione di via Orefici. Diverse negozianti, nei giorni scorsi, erano sul piede di guerra con il Comune perché alcuni operai incaricati di installare le luci avevano posizionato – sostenevano loro – delle luminarie diverse («brutte e orrende») da quelle del progetto, sostenendo che il progetto fosse cambiato (clicca qui).
Dopo l’interessamento della stampa, residenti e commercianti di via Orefici avevano ringraziato il Comune per il cambio di luminarie. Ma Eliantonio tiene a sottolineare: «Non è in seguito agli articoli che abbiamo messo le altre luminarie. Il fatto è che erano previste le luminarie di adesso. Purtroppo, la ditta, come è capitato in altre zone, non ci ha montato ciò che era previsto. Quello che abbiamo scelto di mettere in più, che non era previsto, è stato l’arco. Bellissimo tra l’altro – fa lui – Un arco che sta in piazza del Papa, all’inizio di via degli Orefici, che indica ancora meglio la presenza di una via importante». Intanto, ad onor del vero, brillano anche tante vie del Piano. Solo qualche giorno fa, dei residenti avevano alzato la voce perché – dicevano – «frazioni e periferia erano state dimenticate».