FABRIANO – Un focus sull’ospedale di Fabriano e, più in generale, sulle condizioni in cui versa la sanità nell’entroterra. Questo il senso della lettera che il capogruppo di Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi, ha inviato all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. «Mi auguro di poterla incontrare a breve a seguito delle sue dichiarazioni con le quali ha annunciato l’intenzione di rivedere il Piano sanitario regionale approvato sul filo di lana della precedente maggioranza. Un Piano che ha suscitato molteplici critiche e perplessità», scrive Arteconi.
L’esponente dell’opposizione di Fabriano vorrebbe ragionare con l’assessore regionale alla Sanità sull’ospedale Engles Profili. «Ritorno sull’annosa vicenda del Punto nascita, chiuso, a mio avviso, troppo frettolosamente, nonostante l’eterna incompiuta statale 76 e gli eventi sismici con cui i fabrianesi e gli abitanti dei centri limitrofi devono periodicamente misurarsi. Lei sa che a marzo 2021 si discuterà il ricorso del comune di Fabriano al Consiglio di Stato, credo, solidariamente appoggiato dai comuni di Genga e di Sassoferrato, al quale sicuramente si opporranno quali controinteressati la Regione e il Ministero. La chiusura del Punto nascita dovuta alla contrazione della natalità – questione ormai nazionale, non solo locale – e in aggiunta la carenza di pediatri in virtù di una politica del personale di corto, se non di sospetto, respiro, ha provocato la cessazione di fatto di tutto il Dipartimento materno-infantile». A dispetto di una petizione sostenuta da circa 10.000 cittadini sottoscrittori per la riapertura del reparto di Pediatria, «abusivamente chiuso, a tutt’oggi si può fruire solo di un servizio ambulatoriale. Tutto questo ha comportato un esodo verso l’ospedale di Branca in Umbria, sia delle partorienti sia dei bambini con una pesante mobilità passiva».
Altro tema che nell’incontro Arteconi vorrebbe affrontare è relativo alla parte terremotata dell’ospedale di Fabriano «che con i suoi 5000 mq si trova in completo abbandono». Infine, l’ultimo punto dell’auspicato summit con Saltamartini riguarderebbe il Piano pandemico regionale che contemplava Fabriano come ospedale no-Covid, «disattendendo il quale, sono stati disposti ed eseguiti ordini di servizio per un reparto Covid “mascherato” e in cui si sono avvicendati specialisti di branche diverse, con competenze anche non specifiche. A questo proposito mi risulta che pazienti Covid positivi inviati dall’Ospedale di Fabriano ad ospedali, che per competenza Covid avrebbero dovuto prenderli in cura, sono stati respinti contravvenendo così a quanto disposto dal piano». Dunque, un punto molto sensibile da affrontare al più presto.