Ancona-Osimo

Astea riparte attenta a chi lavora: al via i test sierologici su base volontaria

I dipendenti potranno essere sottoposti alle verifiche sanitarie nelle sedi di Osimo e Recanati. Spiega Fabio Marchetti, amministratore delegato dell'azienda: «Vogliamo dare garanzie e tranquillità ai lavoratori e alle proprie famiglie»

Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea Spa
Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea Spa

OSIMO – La fase 2 è già in corso ed è attesissima la riapertura di molte attività da lunedì prossimo, 18 maggio. Anche Astea prenderà parte alla ripartenza, e avvierà dalla prossima settimana una campagna su base volontaria per l’adesione ai test sierologici da parte dei propri dipendenti.

«Vogliamo proporre ai nostri dipendenti il test sierologico per dare maggiori garanzie e tranquillità non solo a loro, ma anche ai colleghi e alle rispettive famiglie, questo – spiega l’amministratore delegato di Astea Fabio Marchetti – è un ulteriore dimostrazione di come l’azienda sia attenta alle proprie maestranze. Avevamo già previsto una polizza assicurativa in caso di contagio di Covid-19 e applicato lo smart working per circa l’80% degli impiegati. Questa misura è stata estesa fino al 31 luglio ma già dalla prossima settimana, dove è possibile il distanziamento sociale, si rientrerà in ufficio a turnazione».

«Lo scopo dello screening – spiega la società – in particolare in un ambiente di lavoro dove operano più persone contemporaneamente come in Astea, è quello di identificare soggetti negativi che non sono mai venuti a contatto con il Covid-19, quindi infettabili, e di soggetti positivi, ovvero che potenzialmente sono venuti a contatto con il virus».

Nello specifico i positivi potranno essere persone contagiate con o senza presenza pregressa di sintomi e segni clinici e che potrebbero aver sviluppato ad oggi una immunità al Covid-19 (in caso di presenza di indice IgG) oppure persone in assenza di sintomi e segni clinici ma comunque venute a contatto con il patogeno (presenza di IgM o anche entrambi Igm e IgG). Si tratterebbero di soggetti potenziali diffusori di contagio verso terzi e per i quali ricorre dunque l’obbligo di quarantena domiciliare.

«Gli esami di screening test Covid-19 IgM/IgG che risultino positivi dovranno eventualmente essere confermati con tampone oro-faringeo la cui effettuazione e gestione è totalmente a cura del Servizio sanitario nazionale», continua Astea. «Coloro i quali dovessero risultare positivi al tampone, pur se asintomatici, dovranno effettuare un periodo di quarantena domiciliare di 15 giorni, come da prassi vigente»

Il test Covid-19 IgG/IgM è un esame progettato solo per uso professionale e verrà eseguito nelle sedi aziendali di Osimo e Recanati dal medico del lavoro di Astea.