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Attività motoria e zona rossa: cosa si può fare e cosa è vietato

Rovaldi della Polizia locale di Ancona e Luna di Coni Marche ci spiegano le regole per chi vuole praticare sport, tenendo conto delle limitazioni imposte dall'ultimo Dpcm

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Attività motoria e zona rossa

ANCONA – L’attività motoria concessa in zona rossa ha fatto molto parlare negli ultimi giorni, soprattutto via social. Per meglio chiarire la questione su cosa sia consentito e cosa invece no, ci siamo rivolti al comandante della Polizia Locale anconetana Liliana Rovaldi e al presidente del Coni Marche Fabio Luna.

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Liliana Rovaldi, comandante della Polizia Locale di Ancona

Secondo la Rovaldi: «In merito alla questione sull’attività motoria specifico quanto segue. In zona rossa è consentito svolgere attività motoria solo nei pressi della propria abitazione, essa va intesa come quell’attività ludico-amatoriale svolta in autonomia, in forma privata, senza tesseramento, (es. passeggiata, corsa, andare in bici). L’attività motoria si distingue dall’attività sportiva che viene definita dal governo attraverso una faq consultabile sul sito istituzionale, quell’attività svolta all’interno di una cornice organizzata e riconosciuta da enti sportivi, quindi nella zona rossa le sole Federazioni sportive nazionali (restando esclusi gli enti di promozione sportiva),  mediante un tesseramento ad un’associazione sportiva. In questo caso ci si può allontanare dalla propria abitazione».

Sul discorso “bici”: «Chi va in bici svolgendo un’attività sportiva, ripeto per la quale bisogna essere tesserati per una federazione riconosciuta dal Coni, non soggiace al limite “territoriale” della propria abitazione. In alcune faq del governo viene indicato che gli sportivi tesserati (es. bici, podismo), partendo dalla propria abitazione, possono raggiungere il territorio di un altro comune per poi farvi ritorno, in altre faq viene indicata la possibilità di raggiungere sedi di allenamento particolari anche fuori dal territorio comunale».

Fabio Luna
Fabio Luna, presidente del Coni Marche

Fabio Luna, numero uno del Coni Marche, scinde il ruolo del Coni da quello del Dpcm: «L’attività motoria sportiva citata dal Dpcm non rientra nel nostro ambito di competenza. Noi ci occupiamo di tutto ciò che riguarda le attività di federazioni sportive ed enti di promozione per lo sport di preminente interesse nazionale appositamente regolamentato. La mera attività motoria è consentita nelle zone adiacenti alla propria abitazione, chi invece correndo fa un’attività di tipo agonistico incorre nel limite di non uscire dal comune determinato anche nel Dpcm».

Sulle biciclette Luna riprende le faq ministeriali: «Riprendendo le faq, ritengo che per la bicicletta valga lo stesso discorso. Secondo le interpretazioni i limiti della non uscita dal comune valgono a prescindere, fatta eccezione per quegli atleti che si preparano a delle competizioni di tipo nazionale. Secondo la ratio, un normale cittadino non potrebbe, mentre un Nibali ad esempio, sì».