ANCONA – Prima è stata «la passione per il mare», poi quella per «una professione che non è mai monotona e che ogni giorno porta nuove sfide da affrontare». Sono queste le ragioni che hanno spinto Laura Abbruzzetti a scegliere la carriera che l’ha portata a diventare la prima comandante donna di rimorchiatori nel porto di Ancona e nel sistema portuale.
Marchigiana doc, originaria di Porto Sant’Elpidio, la 35enne, dopo aver girato il mondo a bordo delle petroliere, è tornata nella sua terra, e in particolare ad Ancona dove ha preso avvio la sua formazione all’Istituto Nautico. «Dalla finestra della scuola vedevo le navi in costruzione – ricorda – e quelle in entrata e uscita dal porto».
Terminata la formazione all’Istituto Nautico del capoluogo marchigiano, Abbruzzetti, si è arruolata per due anni nell’Esercito come volontaria in ferma prefissata, trascorso questo periodo «ho presentato domanda all’Accademia Italiana della Marina Mercantile di Genova – racconta – e dopo aver vinto un concorso mi sono imbarcata per otto anni sulle navi petroliere con cui ho girato il mondo».
Maturata l’esigenza di cambiare nave, la comandante Abbruzzetti ha lavorato per quattro anni a bordo di navi passeggeri, per poi presentare domanda ai rimorchiatori mediterranei presso i quali ha eseguito un addestramento di un anno come Primo Ufficiale di Coperta. A gennaio del 2024 lo scatto, con la promozione a comandante.
«Man mano che praticavo questo lavoro me ne sono innamorata sempre di più – spiega – . Anche se è una carriera non convenzionale per una donna, nessuna deve avere paura di intraprenderla: servono passione, studio, resilienza e anche tanta pazienza. Restare lontani dalla famiglia e dagli amici per tanto tempo è dura perché si perde quella quotidinaità familiare, ma poi è un processo quasi graduale è come diventare grandi».
La giornata a bordo di un rimorchiatore è scandita in base ai servizi in porto, il servizio di guardia inizia alle 6 della mattina e termina alle 6 della mattina successiva perché il personale ha una rotazione di 24 ore, ma a bordo «c’è tutto, abbiamo la cabina, la cucina, i servizi, è come una piccola casa in cui vive una piccola famiglia». Una giornata mai uguale a quella precedente, racconta, «ogni giorno c’è qualcosa di diverso da affrontare, dal meteo ai problemi tecnici, dalla gestione dell’equipaggio ai salvataggi delle navi in avaria, fino alle manovre rese complesse dalle condizioni del mare».
A bordo, spiega Abbruzzetti, «sono sempre stata l’unica ragazza, sia nelle petroliere che nei rimorchiatori, l’unica volta che ho avuto l’occasione di lavorare con altre ragazze, sulle navi passeggeri, si erano create delle belle amicizie, vere e collaborative. Una vicinanza che non avevo mai provato avendo lavorato sempre in ambienti esclusivamente maschili: una collega donna può capire ad esempio l’esigenza, fuori dall’orario di lavoro, di una chiacchierata fra ragazze». Tra la professione a bordo di navi passeggeri e quella a bordo di un rimorchiatore c’è una bella differenza, ma la comandante si è sempre sentita accettata dai colleghi uomini, «nonostante fossi l’unica ragazza a bordo, sia delle petroliere che dei rimorchiatori».
«Nei rimorchiatori i colleghi non erano abituati ad avere una figura femminile – spiega – perché si tratta di professioni tradizionalmente maschili, malgrado questo, ogni volta sono stata accolta molto bene e anche oggi mi sento riconosciuta nel mio ruolo e rispettata dai colleghi». La comandante, forte della sua esperienza con società internazionali di grandi dimensioni, sta portando «un imprinting di innovazione». Il suo messaggio alle donne in occasione dell’8 marzo è «una frase che mi ha sempre detto mia madre: ‘Non permettere mai a nessuno di dire che non sei in grado di fare una cosa, se hai un sogno rendilo realtà’», un mantra che la guida nella vita e nella carriera.