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Sicurezza al volante, Univpm all’avanguardia con il simulatore di guida. Giorgetti: «Puntiamo ad estenderlo per test anziani»

Il sistema è stato acquisito e collaudato nel mese di febbraio e viene utilizzato sia per studi sperimentali che per la restituzione della patente

Il simulatore di guida dell'Univpm

ANCONA – La Medicina Legale dell’Università Politecnica delle Marche è la prima in Italia a disporre di un simulatore di guida per la sicurezza stradale. Il sistema è stato acquisito e collaudato nel mese di febbraio e viene utilizzato sia per studi sperimentali di neuropsicologia farmacologica, sia per eseguire test prima della restituzione della patente di guida a persone a cui è stata sospesa.

Il professor Raffaele Giorgetti, direttore della Medicina Legale dell’Univpm e alla guida del laboratorio centro di riferimento nazionale per la ricerca sulle nuove sostanze psicoattive (NPS), spiega che il simulatore di guida, che vede l’Università Politecnica all’avanguardia nazionale per lo strumento, presente in pochi centri al mondo, viene utilizzato per testare «gli effetti sulla capacità di guida di alcuni farmaci, prima che questi vengano immessi sul mercato», fra i quali ad esempio alcune molecole antistaminiche, neurolettiche o benzodiazepine.

Il docente che collabora con l’Università di Maastricht, spiega che il simulatore viene impiegato anche per valutare gli effetti residuali dei farmaci sulle persone in terapia. Inoltre, trova un importante impiego anche sulle persone sanzionate per guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, prima che venga loro restituita la patente di guida dopo una sospensione.

«In questi studi – spiega – utilizziamo un simulatore di guida di motociclo, abbinandolo ad uno strutmento che effettua il tracciamento delle sguardo». Proprio da questi studi è emerso che le persone coinvolte in incidenti o sanzionate per guida sotto l’effetto di acool o di droghe, «hanno una funzione visiva alterata rispetto al resto della popolazione, a causa di danni cerebrali permanenti legati alla dipendenza da queste sostanze».

In pratica, spiega, «lo sguardo di queste persone è molto concentrato al centro della carreggiata e si sposta lentamente ai lati». L’obiettivo è quello di estendere l’utilizzo dello strumento per il rinnovo della patente di guida delle persone anziane o con malattie neurologiche o che hanno avuto ictus. «Con l’invecchiamento della popolazione – prosegue – è in aumento il numero dei novantenni che che vogliono guidare: il simulatore permette di discriminare in maniera scientifica chi è in grado di guidare in sicurezza, così da garantire un rinnovo del titolo di guida sartorializzato e non per categoria».