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Jesina, bufera infinita. La società: «Indagate le stagioni fra il 2013 e il 2017»

Nota dell'attuale proprietà, che ribadisce la propria totale estraneità alle accuse dell'operazione "Cartellino giallo" della Guardia di Finanza. «Procedimento che non andrà a intaccare la preparazione del prossimo campionato e ha in alcun modo dei riscontri in ambito sportivo»

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

JESI – Non si placa la bufera scatenata dalle accuse di frode fiscale nei confronti della Jesina Calcio contenute nell’indagine della Guardia di Finanza denominata “Cartellino Giallo”. È di nuovo l’attuale proprietà della società leoncella a intervenire, non soltanto ribadendo la sua totale estraneità alla vicenda ma anche precisando che i periodi di gestione sottoposti a indagine sono quelli fra il 2013 e il 2017 e specificando anche alcuni risvolti legali. Di seguito la nota.

«Con il presente comunicato – fa sapere l’attuale società di viale Cavallotti – anche in ragione delle dichiarazioni avanzate da diverse fonti da parte della precedente dirigenza, ci preme chiarire alcuni aspetti circa il procedimento della Guardia di Finanza che vede interessata la società SSD Jesina Calcio Srl. Questo perché, diversamente da quanto riportato, l’accertamento avanzato riguarda gli anni dal 2013 al 2017, periodo in cui gli attuali dirigenti non erano ancora proprietari del club jesino. Per dare supporto a quanto più volte ribadito alleghiamo una frase estrapolata dal verbale di accertamento che è stato notificato alla scrivente società: “Le operazioni ispettive hanno preso in esame il periodo d’imposta 01/07/2013 al 30/06/2017 ai fini delle IRES e IRAP e dal 01/01/2014 al 31/12/2014 ai fini dell’IVA”».

Prosegue la nota della Jesina: «È evidente che tale assunto contrasta con quanto riportato in alcune interviste effettuate da terzi soggetti nei giorni scorsi e, come detto nella nostra precedente comunicazione, si tratta di indagini che non interessano l’attuale dirigenza societaria. Oltretutto, vengono ampiamente contestate alla scrivente società, per il periodo di cui sopra, una serie di violazioni tra cui:
a) Presentazione della dichiarazione IRAP infedele;
b) Omessa registrazione di operazioni imponibili;
c) Violazioni sostanziali in materia di imposte sui redditi;
d) Diverse violazioni in materia di IVA».

Chiarisce quindi la Jesina: «È stato dato termine alla società per presentare idonee e motivate memorie difensive nel termine di 60 giorni e ci stiamo muovendo con il nostro legale per verificare tutti gli atti facenti parte del fascicolo del procedimento al fine di evidenziare l’estraneità ai fatti del club. Ci preme ulteriormente specificare che tale procedimento non andrà ad intaccare assolutamente la preparazione del prossimo campionato non avendo in alcun modo dei riscontri in ambito sportivo. Garantiamo ampiamente il rispetto degli impegni presi e sarà nostra cura raggiungere i migliori risultati possibili per la storia della società e della città. A seguito degli ulteriori sviluppi faremo una conferenza stampa per specificare come la dirigenza si muoverà per la difesa processuale del club».