JESI – Dall’avvocato Marco Polita, ex presidente della Jesina Calcio, riceviamo e pubblichiamo in merito alla vicenda “Cartellino giallo”.
«Interveniamo per l’ultima volta sulla stampa anche a nome di alcuni soci della precedente gestione della Jesina Calcio sulla “quaestio” relativa al presunto illecito fiscale relativo agli esercizi 2013/2017. Dopo la presente nota, se convocati chiariremo la nostra posizione avanti la Commissione Tributaria Provinciale».
«A quanto è dato di comprendere dalla nota dalla Guardia di Finanza, perché non siamo in possesso di documentazione, due sono le contestazioni:
– La prima riguarda l’aver proceduto al cambio di assegni nel 2013 e occasionalmente negli anni successivi per pagare stipendi e rimborsi. Al riguardo confermiamo che fino al 27.12.2017, quando è entrata in vigore la Legge 2017/2015, tale forma di pagamento era legittima.
– La seconda contestazione riguarda alcuni refusi risultanti in alcuni CUD rilasciati a tesserati che avrebbero permesso ipoteticamente di inserire a bilancio importi passivi (spese) superiori per ridurre il carico fiscale».
«Su tale punto, e al riguardo, forniremo la documentazione in nostro possesso. Sin d’ora sottolineiamo che per molti calciatori e tecnici, sono stati rilasciati CUD per complessivi € 7.500,00 annui pur avendo tali tesserati percepito anche importi per rimborsi spese chilometriche e per alloggi di ulteriori € 10.000,00 / 12.000,00 ecc. parimenti non assoggettabili a tassazione ai sensi dell’art. 69 comma 2 TUIR e dell’art. 25 L. 133/1999 i cui importi avrebbero potuto essere inseriti nei CUD e a bilancio come spese: dal che consegue che a nostro avviso la precedente gestione non ha posto in essere alcun illecito fiscale. Infine dagli estratti conto bancari consegnati ai tifosi si può evincere chiaramente i grandi sacrifici economici compiuti dai soci in quegli anni per pagare stipendi e rimborsi ai tesserati».