Ancona-Osimo

La comandante dei vigili del fuoco delle Marche D’Angelo: «Non esistono professioni maschili, con l’impegno si può fare tutto»

Cristina D'Angelo è una delle poche dirigenti regionali donne in Italia nei Vigili del Fuoco: su 23 dirigenti generali, solo Marche e Sardegna vedono due donne in ruoli apicali

Cristina D'Angelo, comandante dei Vigili del Fuoco delle Marche

ANCONA – «Non dobbiamo lasciarci condizionare dalla diversità di genere nel lavoro: non esistono professioni maschili, se si vuole e con impegno, si può fare tutto». È il messaggio alle giovani lanciato nella Giornata Internazionale della Donna, da Cristina D’Angelo, comandante dei Vigili del Fuoco delle Marche.

Ingegnere, sposata, due figli, D’Angelo ha scalato i vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed è una delle poche dirigenti regionali donne in Italia nei Vigili del Fuoco: su 23 dirigenti generali, infatti, solo Marche e Sardegna vedono in ruoli apicali due donne.

Il poster della direzione regionale dei Vigili del Fuoco Marche

Per la comandante regionale delle fiamme rosse «essere donne anche nelle professioni più tradizionalmente ad appannaggio maschile, è un valore aggiunto: una donna è in grado di portare equilibrio nei rapporti interpersonali, quando si lavora in squadra è importante che ci sia un clima disteso e all’insegna della collaborazione. Quando si viene chiamati per un intervento non si sa con precisione cosa si troverà una volta sul posto, in questi contesti è fondamentale che ci sia coesione e che la squadra sia un tutt’uno».

Laureatasi negli anni ’90, la comandante racconta il divario molto forte, presente in quel periodo, tra stiudenti e studentesse nei corsi di laurea Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics), «a causa di un substrato culturale che portava le ragazze a prediligere le facoltà umanistiche, un gap che negli ultimi anni si è ridotto».

La direzione regionale dei Vigili del Fuoco Marche, in occasione della Giornata Internazionale della Donna ha distribuito nelle scuole, nei Comuni e in Regione, un poster dal titolo “Diamo valore alle differenze, liberiamoci dai condizionamenti di genere” «per dimostrare che non deve esserci un limite nella scelta nel lavoro».