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Jesi, “Credito e imprese: sfide e prospettive”: al teatro Pergolesi la prima tappa del percorso per gli 80 anni di Confindustria

Il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini ha accolto un parterre d'eccezione di autorità e imprenditori per guardare al futuro della regione

JESI – “Credito e Imprese: sfide e prospettive”. Il mondo del credito, le imprese, il futuro. Come guardare al domani. Una vision che parte da due cardini fondamentali, quelli di identità e di fiducia. Come quelli di Confindustria, che celebra i suoi 80 anni con un percorso di cinque tappe. Il debutto oggi pomeriggio a Jesi, dalla cornice d’eccezione del teatro G.B.Pergolesi che gremito di autorità civili e militari, imprenditori e personaggi del mondo del credito, ha salutato la solida realtà di Confindustria e il percorso dei suoi 80 anni al fianco degli industriali del territorio.

«In un mondo che mai come ora nel dopoguerra è stretto da tensioni geopolitiche e macroeconomiche, le imprese per reggere la competizione globale debbono continuare a investire e crescere – spiega il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini – per farlo occorre credito. Alle nostre imprese vogliamo indicare la direzione, spiegando che il canale tradizionale bancario sta cambiando e che ci sono strumenti nuovi a disposizione delle aziende. Ai nostri imprenditori cerchiamo di dare risposte ai problemi che quotidianamente affrontano, in primis quello del credito con strumenti nuovi, nuove idee, nuove forme di finanziamento per i progetti a medio e lungo termine».

Confindustria Ancona analizza il suo passato per scrivere il suo futuro.«La scelta di dedicare il primo evento del nostro percorso al tema di credito a Jesi non è casuale – ha chiarito il presidente degli industriali – mai come in questo territorio le conseguenze della perdita in pochi anni di due importanti riferimenti del sistema bancario sono state così significative. Per parlare di questo tema abbiamo messi insieme un parterre d’eccezione, con i vertici nazionali di importanti istituzioni bancarie e le testimonianze di due imprenditori di spicco del nostro territorio».


I saluti istituzionali

Il convegno, partecipatissimo, si inserisce nel percorso che Confindustria Ancona ha costruito per celebrare i suoi 80 anni di storia, percorso che culminerà il 16 novembre, data della fondazione dell’associazione degli industriali. Un progetto che guarda al passato per capire le basi sulle quali lo sviluppo economico ha accompagnato quello sociale della nostra provincia e che si pone come obiettivo quello di intercettare le direttrici del futuro. Al centro di questa analisi le imprese, gli imprenditori, le loro storie e soprattutto Confindustria. Ad aprire i lavori – moderati e coordinati dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi – i saluti del governatore delle Marche Francesco Acquaroli, che ha sottolineato il valore aggiunto delle banche di prossimità che insistono sul territorio: «la consapevolezza e la conoscenza del territorio degli istituti di credito».

«Il dialogo dell’istituto di credito con le piccole e medie imprese del territorio è fondamentale a fronte invece di una certa rigidità delle banche nel rapportarsi con le aziende, specie in un momento storico ed economico complesso come quello attuale», aggiunge, ricordando i 90 milioni destinati dalla programmazione europea per il nostro territorio, di cui 20 milioni già investiti.

«La competitività del sistema impresa rispecchia quello del sistema economico della nostra regione – continua il presidente Acquaroli – dove stiamo investendo nelle infrastrutture, nell’alta velocità della linea Adriatica, nel potenziamento della A14 per dare risposte al territorio e imprese. I 90 mln a disposizione sono una risorsa importante ma da soli non bastano a creare competitività. Il tavolo del credito è già attivo ed è stato convocato, ma serve una strategia a sostegno del tessuto imprenditoriale e delle start-up. Strategia cioè dialogo e presenza istituzionale del sistema bancario nelle piccole e medie imprese».

Importante l’intervento del sottosegretario al Mef Lucia Albano: «a Jesi ho lavorato come consulente in Banca Popolare di Ancona all’Esagono e ho conosciuto una Jesi con 2 istituti di credito importanti, due pilastri, una città ricchissima, di riferimento industriale per tutta la regione – ha detto – lavoravo con l’allora presidente Bacci e ne sono onorata. Rapporto tra imprenditori e banche è stato sempre diretto, disintermediato, di fiducia che si costruiva. Si conosceva il territorio in modo dettagliato. Con la chiusura delle filiali (oltre 1500 sportelli in due anni). Le Marche hanno un tessuto industriale dinamico e volto all’innovazione, il tema del credito diventa un invito da raccogliere per poter arrivare a sviluppare il territorio e farlo ripartire come merita. Il Governo: garanzie pubbliche, al 31.12.23 c’erano 300mld di garanzie pubbliche. Fondo di garanzia PMI, Dl capitali per semplificare e rivedere la soglia di capitalizzazione delle PMI. Una sfida? Non ci si deve contrapporre sul territorio tra piccoli istituti di credito e grandi, ma costruire conoscenza e opportunità. Tanti strumenti posti in essere, attraverso il dialogo si potrà lavorare per cogliere meglio le prospettive per questa splendida regione».  


Le testimonianze

«Il Paese deve recuperare il divario di crescita con le altre economie europee», ha dichiarato Veronica De Romanis, Economista e docente alla LUISS nel suo intervento di apertura sugli scenari macroeconomici. «Gli strumenti ci sono, a cominciare dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Spendere, tuttavia non basta. È fondamentale fare le riforme per rafforzare il potenziale economico. La principale è quella della spending review. Per allocare le risorse pubbliche dove servono di più. La sfida principale è quella della demografia che passa inevitabilmente da un forte incremento dell’occupazione femminile e giovanile, ambiti in cui l’Italia resta ancora in fondo alla classifica Europea. Invertire la tendenza è necessario per produrre ricchezza e soprattutto assicurare la sostenibilità dei nostri conti».

Istituti di credito e rapporto con il territorio: ne ha parlato Stefano Vittorio Kuhn (BPER) che ha portato l’esperienza di Bper, istituto di credito che negli ultimi 30 mesi è cresciuta del 40%, passando da una banca multiregionale ad una nazionale. «BPER è impegnata a sostenere attivamente le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi di crescita e sviluppo – ha spiegato – siamo consapevoli dell’importanza di adattare costantemente i servizi alle esigenze in evoluzione del settore industriale per il quale vogliamo essere non solo fornitori di finanziamenti, ma veri e propri partner di riferimento. Siamo quindi entusiasti di collaborare con Confindustria Ancona e le imprese di territorio per costruire un futuro economico più solido e prospero per tutta la comunità, con la convinzione che il vettore velocità sia elemento imprescindibile».

Davide Cuccio (Eurizon) ha spiegato come il private debt può supportare la crescita delle piccole e medie imprese ed essere complementare al sistema bancario, mentre Francesco Minotti (MCC) ha presentato strumenti innovativi come i basket bond e ha affermato che «Mediocredito Centrale ha la mission di favorire l’accesso ai finanziamenti delle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto produttivo fondamentale delle Marche. Come gestore del Fondo di garanzia, uno dei principali strumenti di politica economica in Italia, facilitiamo l’incontro tra domanda e offerta di credito».

Un’azienda che ha aperto il capitale a terzi per finanziare progetti di crescita: è Frittelli Maritime Group-Adria Ferries. Questa esperienza innovativa, raccontata dal presidente di FMG-Adria Ferries Alberto Rossi. «Credito e imprese marchigiane sono due realtà che per poter essere reciprocamente utili devono imparare a conoscersi – ha detto l’imprenditore – coniugando caratteristiche apparentemente antitetiche come tradizione, dimensioni contenute e ambiziosi traguardi. Nella nostra regione coesistono aziende con filosofie aziendali molto diverse, ogni azienda ha bisogno di un partner finanziario al suo fianco. Sono figlio di un medico, non eredito l’impresa di famiglia. La mia è stata una specie di start-up, creata dal nulla ed oggi è una delle più importanti d’Italia. Nella mia esperienza il binomio credito-impresa è stato determinante, ma non solo. Ai nuovi imprenditori direi di non aver paura di presentare progetti di sviluppo e di crescita fattibili, oggi non si può prescindere dal mondo finanziario».

Enrico Giacomelli (Namirial) ha fatto una scelta ancora più radicale facendo entrare un private equity in maggioranza. «Le nostre aziende devono accrescere la loro cultura finanziaria – ha spiegato – la programmazione economica è essenziale per la crescita dell’impresa, ma altrettanto lo è quella finanziaria».

Le sfide

La conclusione dei lavori, al padrone di casa, il presidente degli industriali Pierluigi Bocchini. «Ci siamo interrogati come Confindustria Ancona potesse essere di supporto alle nostre imprese e quale possa essere il suo ruolo oggi e soprattutto domani – ha concluso – credo che il nostro compito sia quello di aiutare gli imprenditori e le imprese ad accrescere la propria cultura finanziaria ed il modo di comunicare con le banche e gli stakeholders per poter accedere a forme di credito alternative e complementari a quelle tradizionali. Saper interloquire con gli istituti di credito, essere in grado di rappresentare i piani industriali nel modo più efficace possibile, conoscere forme alternative per finanziare i propri progetti di crescita, capire le differenze tra i vari strumenti offerti dal mercato finanziario: questi sono temi fondamentali di cui vogliamo parlare. Il nostro auspicio per il convegno di oggi? – conclude Bocchini – che i nostri imprenditori escano stasera con le idee più chiare di come poter finanziare i loro progetti di crescita».