Pochi infermieri in reparto, tanta responsabilità tra gli addetti e come se non bastasse la preoccupazione dei pazienti. È questa la denuncia del NurSind, il sindacato degli infermieri che mette in evidenza le criticità emerse nel reparto di emodialisi all’ospedale di Torrette in questi giorni.
A fare il punto della situazione Matteo Rignanese, segretario provinciale del NurSind: «La situazione al momento è di estrema gravità in Dialisi e nonostante tutti i tentativi condotti direttamente per superare le problematiche, nulla è cambiato fino ad oggi. Continua una perdurante e cronica carenza di personale con l’impiego di poche unità effettive, in quanto per varie ragioni (malattie, part-time, prescrizioni, ecc.), una cospicua parte del personale infermieristico risulta in effetti non operativa a fronte di una costante presenza di degenti fino ai limiti massimi. Tale stato di cose genera in conseguenza una moltitudine di ordini di servizio con doppi turni quasi costanti di 12 ore, senza considerare che, per la struttura oraria del Servizio, accade che il personale sia costretto a lavorare ininterrottamente per 15 giorni senza soluzione di continuità, in particolare in conseguenza della reperibilità in giorno festivo».
Rignanese prosegue: «Non serve qui ricordare che il Servizio in questione è tra i più delicati della struttura ospedaliera regionale, che, soprattutto a Torrette, vengono impiegate differenti “macchine” con metodi di funzionamento dissimili, che il personale è tenuto alla stabile presenza accanto al paziente e che la complessità del lavoro è testimoniata dalla particolare preparazione degli addetti, obbligatoriamente assoggettati a periodi di affiancamento e ad una formazione ad hoc. Il livello di stress derivante dal sovraccarico e dai continui ordini di servizio determina ormai da tempo una situazione intollerabile, come ha dimostrato il ricorso necessitato al sostegno psicologico da parte degli stessi infermieri».
L’affondo finale: «Resta da dire che l’Azienda sta operando illegittimamente, ormai da tempo, avendo di fatto sovvertito la natura dell’istituto dell’ordine di servizio, trasformandolo da rimedio occasionale in casi di necessità, in un vero e proprio sistema organizzativo programmato, vietato per legge e respinto dalla giurisprudenza. Vorrei poi ricordare la gravissima preoccupazione a carico del personale e i rischi legati alla dialisi sono estremamente gravi e che il livello di stress e la fatica hanno raggiunto ormai livelli intollerabili».