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La Fondazione Carifac di Fabriano riprenderà le erogazioni dal 2020

Intervista al presidente, Marco Ottaviani, che parla dei tanti progetti in itinere che riguardano i giovani, le scuole, l'inserimento della filigrana nell'elenco dei beni immateriali dell'Unesco, il salame. Le prospettive e gli obiettivi per la città

FABRIANO – La Fondazione Carifac di Fabriano è pronta a riprendere l’attività di sostegno del territorio dal 2020. Parere positivo del ministero dell’Economia e Finanze. Ad annunciarlo il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani.

«Nonostante una ulteriore contrazione dei costi di gestione, il bilancio chiude in leggero disavanzo, e, da qui, la decisione d’interruzione delle erogazioni per il 2019, già maturata. Il crack di Veneto Banca ha dimezzato il patrimonio disponibile e, con la perdita dell’obbligazione subordinata di 15 milioni di euro, si è persa un’entrata netta di oltre 1 milione di euro l’anno».

Non è però tutto nero. «La buona notizia è che invece siamo riusciti a ricostituire il fondo di stabilizzazione delle erogazioni e, con parere positivo del Ministero dell’Economia e Finanze, abbiamo la certezza di poter riprendere la nostra attività di sostegno del territorio a partire dal 2020», conferma Ottaviani.

La sede della Fondazione Carifac

Sostegno alle scuole per i giovani e valorizzazione del mondo carta a 360 gradi, il must degli ultimi mesi di attività. «Avremmo potuto subire il cambiamento, abbiamo invece deciso di governarlo. Per far questo abbiamo operato delle scelte. E una scelta implica la possibilità dell’errore: nel qual caso avremo rimorsi. Tre anni fa proponemmo al territorio un momento di ascolto e confronto che era Feeding Creativity, da quei tavoli derivarono alcuni suggerimenti che abbiamo posto alla base della nostra azione. Puntare sui giovani e in particolare sulla loro formazione. Investire sulla formazione e sulle competenze delle nuove generazioni significa fornire tutti gli strumenti necessari per poter vincere la sfida del futuro. Abbiamo iniziato fornendo gli strumenti e dotando tutti gli istituti comprensivi di alfabetizzazione digitale con l’implementazione di proiettori multimediali interattivi in ogni classe con un occhio di attenzione anche alla sicurezza dei nostri ragazzi dotando tutte le palestre scolastiche di defibrillatori. Abbiamo sostenuto le competenze linguistiche offrendo gratuitamente la certificazione per l’inglese ai ragazzi di terza media. Prima del nostro intervento solo il 20% conseguiva il KET. Dopo due anni siamo oltre al 50% e abbiamo registrato le più alte medie di profitto nei risultati. Un risultato che ci ha suggerito di prevedere un intervento anche nelle scuole superiori di secondo grado per quanto alle certificazioni successive. Abbiamo offerto a ragazzi più grandi un percorso di alternanza scuola lavoro attraverso Junior Achievement, con Impresa in Azione, nella reale progettazione di mini imprese. Come hub di relazione abbiamo intercettato le esperienze di The Coca Cola Company e Walt Disney Italia per workshop sino ad ora fruibili solo in poche grandi città metropolitane.  In una quotidianità fatta di Spread, Bond e azioni abbiamo offerto un percorso di conoscenza di quel mondo particolare che è la finanza, attraverso il progetto Conoscere la Borsa».

Fondazione Carifac Feeding Creativity

Fabriano Città della Carta. «L’amore per la propria Città passa attraverso la conoscenza della propria storia. Non passa giorno in cui non vi sia l’annuncio di qualcuno che tira fuori dal cilindro l’idea sulla carta declinandone positività ed effetti taumaturgici. Ma in realtà sono passati anni e tutto è restato nell’aura teorica. Lo scorso anno avevamo necessità di commissionare una filigrana e ci siamo trovati di fronte all’impossibilità di realizzarla per mancanza di produttori. Ed allora, la Fondazione come hub di riferimento territoriale per il coordinamento di tutti coloro che vogliano contribuire al rilancio del nostro brand principale abbandonando l’autoreferenzialità dei mille progetti ed entrando a far parte di un unico progetto di sistema per il quale abbiamo dato vita a Carifac’Arte, una società strumentale finalizzata a raggiungere l’obiettivo. Formazione di nuovi mastri cartai e filigranisti con due corsi di professionalizzazione accreditati dalla Regione Marche e dall’Unicam. Sostegno alle nuove figure, anche con ruolo di iniziale committenza, per lo sviluppo di start up di prodotto e di imprenditorialità culturale».

Ancora, l’embrione di un progetto in tandem con l’Amministrazione comunale. «Sviluppare il Polo Carta de Le Conce e rivitalizzare, se concorde l’Amministrazione comunale, il Museo della Carta e della Filigrana quale fulcro principale dell’offerta di posizione sul territorio ponendo in rete sinergica le esperienze già presenti per una reale creazione di valore. Con particolare attenzione alla comunicazione: un nuovo sito internet che accolga tutte le attività, dagli elementi storiografici alla presentazione del territorio, dalla descrizione dei siti culturali allo storytelling creativo, dall’e-commerce e all’e-ticketing, sino a giungere all’offerta di pacchetti turistici. Ma anche una diffusione fisica capillare come dimostra la presenza dello stand Carifac’Arte alla mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze, al Salone del Libro di Torino e, nel 2020, all’Expo Universale di Dubai. Il tutto come base di una rivitalizzazione del Brand che passa attraverso l’inclusione della nostra filigrana nella lista del patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco quale amplificatore internazionale fondamentale e il riconoscimento con Legge regionale della nostra creatività. Forse un obiettivo ambizioso, ma il binomio Carta-Fabriano e Fabriano-Carta non può che essere speso se non con livelli qualitativi di eccellenza ed un’attenta pianificazione che deve prevedere il coinvolgimento di tutta la Comunità. Per tali ragioni raddoppiamo l’esperienza lanciando Feeding [Paper] Creativity: un punto d’ascolto per chiunque avesse suggerimenti o proposte o volesse comunque collaborare allo sviluppo del progetto Carta. A breve comunicheremo luogo e orari».

Salame di Fabriano. «Molto è stato investito nel passato, anche da questa Fondazione, per sostenere il percorso della sua qualificazione, ma anche in questo caso, molte più parole, che fatti. Abbiamo cambiato paradigma e anche in questo caso tenteremo di ricongiungere la memoria al progetto, pescando nel patrimonio culturale della nostra comunità. E ciò, grazie soprattutto all’attività di un’associazione di vero volontariato del territorio. Un percorso sicuramente complesso e complicato che dovrà essere partecipato da numerosi attori che vanno dalla Regione Marche al nostro Istituto Tecnico Agrario sino all’Università degli Studi di Perugia e, ci auguriamo, al nostro Ente comunale. Ma ancora si tratta di lavori in corso».

La squadra di Fabriano ai giochi senza frontiere

Uno sguardo al futuro. «Su Facebook qualche amico ha recentemente postato una foto che ritrae la squadra dei ragazzi di Fabriano che nel 1974 rappresentarono l’Italia a Giochi senza Frontiere classificandosi al terzo posto nella puntata svolta a Aix-les-Bains. Due cose mi hanno colpito. Il grande segnale di località raddoppiato da un secondo cartello che riportava “Benvenuti a Fabriano Città della carta”, ormai scomparso; ed il sorriso dei componenti della nostra squadra che riuniti sotto il cartello mostravano un positivo entusiasmo consci di rappresentare una comunità e operare per essa. Bene, se riusciremo a scattare una nuova immagine del genere, a recuperare quel sorriso, Fabriano avrà vinto anche il futuro».