«L’influenza australiana è ancora minoritaria nelle Marche». Lo spiega l’infettivologo Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette. L’esperto spiega che il virus influenza H3N2, l’Australiana appunto, sta circolando anche nelle Marche, ma «per ogni caso di Australiana, ce ne sono 5 di H1N1, virus che circola in Italia ormai da qualche anno».
Intanto la paura dell’influenza australiana ha spinto le vaccinazioni: «Si sono fatti più vaccini contro l’influenza – spiega Giacometti – specie tra le persone anziane, anche i medici di medicina generale si sono dati molto da fare». Per quanto riguarda i sintomi dell’influenza H1N1 «l’esordio è abbastanza rapido, compaiono febbre, malessere generale, brividi, dolori alle ossa, ci si sente come bastonati e può esserci anche congiuntivite con fotofobia, specie fra le persone più giovani. Sintomi che si risolvono velocemente. Il periodo di incubazione varia tra uno e tre giorni».
I sintomi dell’influenza australiana sono gli stessi, «ma più intensi, la febbre può essere più elevata e trattandosi di un virus nuovo può causare complicanze batteriche, con la necessità di assumere antibiotici dietro prescrizione medica». L’infettivologo spiega anche che «ci sono casi di virus sinciziale che ogni tanto colpisce anche gli adulti» e non solo i neonati, con sintomi influenzali.
«La situazione sul fronte Covid è tranquilla, le infezioni sono poche e non portano più in rianimazione» spiega Giacometti, precisando che chi non si è ancora vaccinato è ancora in tempo per farlo, sia per il Covid che per l’influenza: «Gli anticorpi si sviluppano dopo una settimana circa dal vaccino – dice -, il picco è previsto dopo Capodanno, per cui c’è ancora tempo».