Ancona-Osimo

In lieve calo in Italia denunce e arresti di minori. L’analista Russo: «C’è troppa libertà, serve un maggior controllo sui figli»

Risultano in calo del 4,15% le segnalazioni di minori denunciati e arrestati, in flessione dell’11,73% le segnalazioni per furti e del 6,11% quelle per estorsioni, mentre però aumentano del 7,69% quelle per rapina

In lieve calo le denunce e gli arresti di minori, mentre aumentano le denunce per rapine e violenza sessuale. È la fotografia scattata dal Servizio Analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale nel report ‘Criminalità minorile e gang giovanili’. Risultano in calo del 4,15% le segnalazioni di minori denunciati e arrestati, in flessione dell’11,73% le segnalazioni per furti e del 6,11% quelle per estorsioni, mentre però aumentano del 7,69% quelle per rapina. 

Più consistente il calo delle segnalazioni per minaccia (-10,89%), per rissa (-16,41%) e per percosse (-16,52%), a fronte di un lieve incremento dell’1,96% delle segnalazioni per lesioni personali. A crescere è anche il numero delle segnalazioni per violenza sessuale (+8,25%). Il report si riferiscono al periodo 2010-2023 e riguarda i giovani nella fascia d’età compresa tra i 14 e i 17 anni. 

Per quanto riguarda il tema delle gang giovanili profilo tipo è rappresentato da gruppi di meno di 10 persone, in prevalenza di genere maschile e d’età tra i 15 ai 24 anni. Bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica, i reati maggiormente contestati.

Quattro le tipologie principali di gang giovanili individuate nel report: gruppi privi di una struttura definita, prevalentemente dediti ad attività violente o devianti: presenti in tutte le macroaree del Paese, sono il tipo maggiormente rilevato e più consistente numericamente; gruppi che si ispirano o hanno legami con organizzazioni criminali italiane: presenti specialmente nel Sud del Paese e composti quasi totalmente da italiani; gruppi che si ispirano a organizzazioni criminali o gang estere, presenti prevalentemente in aree urbane del Nord del Paese e composti in prevalenza da stranieri.

L’analista forense Luca Russso spiega che «nelle Marche i casi trattati a livello di indagine tecnica non mostrano dati in aumento rispetto all’anno scorso, certo i casi non mancano, anche per quanto riguarda le baby gang, ma c’è particolare attenzione da parte della Procura sul fenomeno».

«Alcuni giovani hanno troppa libertà da parte delle famiglie, sia in termini di spostamenti che di orario – osserva – e non è raro vedere gruppi di ragazzini 16enni che a mezzanotte fanno ressa vicino a locali e bar». Per questo l’analista lancia due alert alle famiglie.

Il primo è quello ad avere un «maggior controllo sui figli, così da sapere cosa fanno» e il secondo invece è legato alle disponibilità economiche in mano agli adolescenti. «Questa disponibilità economica va dosata per dare un limite, un confine – spiega – a quello che un giovane può fare. Nel caso in cui invece la famiglia abbia scarse disponibilità, mentre i figli hanno l’ultimo modello di telefono o capi alla moda, i genitori dovrebbero interrogarsi su come possano riuscire ad ottenerli. In alcuni casi infatti il mezzo può essere quello della microcriminalità che permette di guadagnare soldi facili» conclude.

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