ANCONA – Mentre l’ex Auchan di Ancona ha riaperto nei giorni scorsi nella sede di via Scataglini sotto l’insegna Conad, prosegue parallelamente la spinosa vertenza che sta tenendo i lavoratori con il fiato sospeso e i sindacati impegnati ormai da mesi nel braccio di ferro con l’azienda.
Nei giorni scorsi si è svolto a Roma l’incontro con Margherita Distribuzione sulla procedura di mobilità attivata per i 75 dipendenti delle sedi (Ancona e Offagna) il 21 gennaio scorso. L’azienda ha sottoposto ai sindacati una proposta di accordo che però Filcams Cgil, Fist Cisl e Uiltucs Uil hanno definito «inaccettabile».
A far storcere il naso ai sindacati il fatto che l’accordo oltre a contemplare modalità di accesso alla mobilità volontaria e all’incentivo troppo generalizzate, non definiva la cassa integrazione straordinaria quale misura alternativa e prioritaria rispetto alla mobilità. Il rischio, secondo le parti sociali, è quello che chi decidesse di aderire alla mobilità si potesse veder respinta la richiesta di cassa integrazione.
Inoltre, secondo quanto lamentano i sindacati nell’intesa non era previsto alcun impegno di ricollocazione del personale da parte di Conad. Insomma tutto ancora da stabilire. I sindacati attendono il confronto al Ministero dello Sviluppo Economico che era in previsione per domani 11 marzo, ma che potrebbe slittare per il blocco imposto dal decreto per il contenimento del Coronavirus.
Intanto secondo indiscrezioni nella parte dell’ipermercato ex Auchan di via Scataglini, rimasta inutilizzata per il ridimensionamento della superficie del punto vendita, potrebbero aprire un negozio tessile e un ristorante. Nessuna novità invece per la vertenza relativa ai dipendenti del deposito osimano.