Attualità

Autismo, l’isolamento dei bambini

L'autismo è una disabilità che dura per tutta la vita. Sono quindi molto importanti gli interventi riabilitativi per migliorare l'aspetto comunicativo relazionale

ANCONA- L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo che coinvolge l’ambito della comunicazione verbale, quindi il linguaggio, e non verbale, quindi l’interazione di sguardo e la relazione con l’estraneo attraverso la comunicazione mimico gestuale. È un disturbo precoce che si può manifestare nei primi 3 anni di vita del bambino. Su 1000 abitanti l’incidenza è di 0,6. «I bambini autistici sono isolati, assenti dal mondo che li circonda. Non si relazionano con l’esterno né con il linguaggio, né con lo sguardo, né con i gesti- spiega la dott.ssa Nedia Zamponi, Direttore della SOD Neuropsichiatria Infantile degli Ospedali Riuniti-. I pazienti non sviluppano il linguaggio o sviluppano un linguaggio poco creativo. Quindi hanno difficoltà nel parlare, nell’interagire con le altre persone e a contattare lo sguardo. Anche i loro giochi sono poco creativi, tendono all’abitudine. Presentano delle bizzarrie nel comportamento, hanno un compulsivo interesse per certe attività come ad esempio le cose circolari che si muovono: una lavatrice o le pale del ventilatore».

dott.ssa Nedia Zamponi, Direttore della SOD Neuropsichiatria Infantile degli Ospedali Riuniti

 

L’autismo è una disabilità che dura per tutta la vita. Sono quindi molto importanti gli interventi riabilitativi precoci. All’ospedale Salesi viene offerta una diagnosi funzionale, la riabilitazione viene invece effettuata nelle varie strutture del territorio. «Gli esercizi di riabilitazione sono volti a migliorare l’aspetto comunicativo relazionale. Occorre agire su due fattori: il livello cognitivo e lo sviluppo del linguaggio. La riabilitazione è un processo lunghissimo e difficile. Nel 60-90% dei casi, i pazienti autistici non raggiungono l’autosufficienza. Solo il 30% in età adulta riesce a migliorare e avere più autonomia» afferma la Dott.ssa Silvia Cappanera, Neuropsichiatra Infantile Ospedali Riuniti. Le cause dell’autismo sono ancora in parte sconosciute. «Per alcune di queste forme sono state identificate origini genetiche, altre strutturali dovute ad anomalie del sistema nervoso centrale. Esiste poi una elevata percentuale di casi le cui origini sono ancora ignote» chiarisce la Dott.ssa Zamponi.

dott.ssa Silvia Cappanera, Neuropsichiatra Infantile Ospedali Riuniti

I dati sembrano registrare un aumento dei bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, occorre però considerare anche come nel tempo siano cambiati i criteri classificativi. I processi diagnostici sono sempre migliori quindi la diagnosi è sempre più precisa e comprende nuovi aspetti. Sul territorio operano associazioni che danno sostegno ai bambini e ai familiari. «I familiari quando scoprono che il loro figlio ha questo disturbo reagiscono male. L’impatto sul care giver è molto forte in quanto autismo significa disabilità a vita. È una patologia impattante sulla qualità della vita della famiglia. Serve un sostegno psicologico per i genitori- sottolinea la Dott.ssa Cappanera-. Man mano che i bambini crescono diventa più difficile. Ci sono dei periodi critici come ad esempio l’adolescenza. I comportamenti atipici dei piccolini nell’adolescente possono sfociare in auto etero aggressività».