Attualità

A14, prescrizioni di compatibilità ambientale per la terza corsia. Ceriscioli: «Bosco risorsa per lavoro e ambiente»

420 gli ettari da rimboschire. I primi impianti sono stati finora realizzati a Senigallia, Ancona, Osimo, Porto Recanati e man mano si stanno realizzando e si realizzeranno anche negli altri comuni, per un totale di 39 progetti

Da sinistra Mangialardi, Ceriscioli, Maiani, Sciapichetti

ANCONA – Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, insieme all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, questa mattina ha illustrato le prescrizioni di compatibilità ambientale per realizzare la terza corsia dell’Autostrada A14. Presenti il consigliere regionale Gino Traversini, il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi, il presidente nazionale Uncem Marco Mussone e regionale Michele Maiani e il referente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Ugo Chiavetta. Per effettuare infatti l’ampliamento della terza corsia dell’A14 nel tratto Rimini Nord – Porto Sant’Elpidio, la società Autostrade deve effettuare compensazioni ambientali finalizzate all’assorbimento di anidride carbonica tramite azioni di riforestazione.

«Quando la Società Autostrade decise di fare la terza corsia dal tratto Rimini Nord a Pedaso e poi si fermò a Porto Sant’Elpidio, il Ministero dell’Ambiente dettò la prescrizione: per compensare l’intervento che si andava a realizzare bisognava favorire lo stoccaggio di una certa quantità di Co2 (oltre 11mila tonnellate). La modalità che si scelse allora era quella di riavviare le riforestazioni trovando dei terreni incolti di proprietà pubblica dove poterla eseguire – ha spiegato il presidente regionale Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Michele Maiani -. Sono quindi stati avviati una serie di cantieri, alcuni conclusi e alcuni in corso di definizione, per un totale di 110 ettari, molto lontani dai 400 che bisognava rimboschire. Allora cosa abbiamo fatto? Piuttosto che intervenire su terreni incolti – che non c’erano più – abbiamo deciso di intervenire sui boschi esistenti delle aree montane per favorire un diradamento selettivo che permettesse di avere la stessa utilità».

«Siamo partiti due anni fa e l’assessore Sciapichetti si è subito mostrato sensibile – continua Maiani -. Abbiamo sottoposto alla Società Autostrade di modificare la prescrizione sostituendo i 290 ettari che mancavano con interventi che abbiamo quantificato in 430 ettari sul Demanio regionale che l’Unione Montana ha in gestione e dove abbiamo già i piani di assestamento approvati e siamo in grado di intervenire con il diradamento selettivo».

«Il percorso messo in campo che va a riqualificare, manutenere, sistemare e rimodellare delle aree che sono del Demanio regionale credo sia un’ottima soluzione – ha aggiunto il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi -. Questo significa attenzione al territorio e sperimentazioni importanti; speriamo che possano essere recuperati anche con il ripensamento della terza corsia fino al confine della nostra Regione».

«L’abbandono del bosco – ha sottolineato Ceriscioli – è negativo per il territorio, perché il bosco può essere trasformato in una risorsa straordinaria per l’ambiente grazie alla capacità di catturare anidride carbonica; tutte le aree interne con questa grandissima risorsa sono capaci di mantenere sano un territorio. Questo rappresenta un modello concreto, un efficace incrocio tra risorse disponibili, azioni per l’ambiente e occupazione, che sono tra i pilastri dello sviluppo marchigiano».

«Una giornata importante – ha sottolineato l’assessore Sciapichetti – perché giungiamo al termine di un lungo percorso, molto complesso, ma virtuoso che abbiamo affrontato in questi cinque anni. La richiesta di rimodulazione fatta al ministero dell’Ambiente interviene sul demanio regionale offrendo e sviluppando opportunità di lavoro».

La Regione ha collaborato per la realizzazione del piano riuscendo a reperire in tutto il territorio regionale i 420 ettari che risultavano essere necessari da rimboschire. I contraenti principali sono Autostrade, che fornisce al Comune il progetto e il contributo finanziario per la sua realizzazione, e il Comune stesso, che poi provvede ad appaltare i lavori. I primi impianti sono stati finora realizzati a Senigallia, Ancona, Osimo, Porto Recanati e man mano si stanno realizzando e si realizzeranno gli altri nei Comuni di Apecchio, Appignano, Fabriano, Falconara Marittima, Fano, Fermo, Gabicce Mare, Macerata, Maiolati Spontini, Montegranaro, Morro d’Alba, Porto San Giorgio, San Marcello, Sant’Elpidio a Mare, Ussita per un totale di 39 progetti.