FILOTTRANO – «Il giudice di pace di Ancona, il dottor Vincenzo Rattenni, ieri (6 dicembre) ha gestito l’ultima tornata di sentenze favorevoli ai ricorrenti, con condanna del Comune ad annullare i verbali e a pagare le spese di causa e gli onorari. Ieri ho rappresentato cinque dei ricorrenti che si sono visti pubblicare sentenze favorevoli mentre un ricorso, presentato autonomamente da un ricorrente (che si è rivolto tardivamente al Comitato per il rispetto del codice della strada) è stato dichiarato inammissibile perché presentato oltre i 30 giorni previsti per legge. Adesso le prossime udienze riguarderanno i ricorsi contro le ordinanze prefettizie che non hanno accolto le istanze dei ricorrenti».
Si è chiuso un grande capitolo per l’autovelox di via dell’Industria a Filottrano, come spiega l’avvocato Italo D’Angelo che ha difeso tanti multati. Più di 200 ricorsi sono stati accolti per oltre 800 verbali annullati dai tre giudici di pace di Ancona. Prima di Natale, il Comitato per il rispetto del codice della strada organizzerà una riunione con tutti i ricorrenti e anche con coloro che hanno pagato le multe per fare il punto e organizzare altre azioni. Il Comune intanto continua la battaglia e proporrà appello alle sentenze vinte dai ricorrenti multati dal dispositivo di ultima generazione davanti al tribunale civile, in aggiunta al ricorso al tar. L’ha stabilito qualche giorno fa il municipio con atto di giunta. Il costo per le impugnazioni ammonta a poco più di 25mila euro, somma che va ad aggiungersi ai quasi tremila per il ricorso al tribunale amministrativo e ai cinquemila euro per il ctu.
«Oltre ai soldi già spesi per gli incarichi davanti al giudice di pace, per l’avvocato e consulente almeno 20mila euro, adesso con un’altra delibera il municipio affida il lavoro a un secondo avvocato stanziando solo per il ricorso al giudice ordinario 25mila euro più tutte le spese di notifica, oltre ad aver già affidato sempre allo stesso avvocato altri ricorsi addirittura contro la Prefettura di Ancona – afferma il portavoce del comitato Giovanni Strologo -. Tutto questo con i soldi pubblici, dei cittadini. Il comitato però, grazie soprattutto all’avvocato D’Angelo che ha messo a disposizione tutta la sua professionalità, condurrà questa battaglia fino alla fine a sostegno degli utenti della strada vittime di questo sciagurato autovelox installato dal Comune solo per far cassa». Un caso destinato a “dettar legge” tra l’altro, visto che oggi gli enti sovraordinati stanno andando cauti a concedere l’ok per l’installazione di nuovi dispositivi elettronici per il rilevamento della velocità: a Osimo ad esempio, che ne aveva richiesti tre, non è stato concesso, almeno per ora, il parere positivo.