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Avis Fabriano, Rosa Brandi è il nuovo presidente eletto dal consiglio direttivo

La neo presidente: «Il 23 giugno taglieremo i 75 anni di attività, avremmo voluto fare un festeggiamento di due giorno, ma purtroppo l’emergenza coronavirus ce lo ha impedito»

Rosa Brandi

FABRIANO – Cambio della guardia al vertice della sezione di Fabriano dell’Avis. Luciano Bano passa il testimone e Rosa Brandi eletta dal consiglio direttivo. «Nel ringraziarlo per la preziosa collaborazione prestata, con l’auspicio che vorrà continuare a concedere il suo impegno anche in futuro per il buon andamento dell’associazione, rivolgiamo un sentito grazie al presidente uscente, Luciano Bano, per il suo apporto in favore dell’Avis di Fabriano»: queste le parole dei soci per il presidente uscente che è riuscito, nel corso del suo mandato, a rafforzare il ruolo strategico della sezione Avis di Fabriano grazie, soprattutto, all’impegno degli iscritti che appena possono vanno a donare in modo costante, anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19.

«La nostra sezione Avis, vanto e orgoglio di tutta la città, è un esempio seguito in tutta la regione, in un territorio che ha dimostrato e dimostra un alto livello di senso civico ed esprime l’altruismo che ci contraddistingue»: le parole del direttivo, condivise dalla neo presidente Rosa Brandi.
Nel 2019 i donatori – 1352 i soci uomini e 847 le socie donne – hanno mantenuto quota 2.200 con un saldo positivo di più 31 tra nuovi donatori e quelli usciti. Altri dati di non poco conto riguardano i giovani e gli ultracinquantenni: tra le new entry più della metà ha meno di 25 anni e nella soglia 50-60 anni, quindi la fascia di età con maggiore propensione alle patologie e indisposizioni, le donazioni sono oltre modo regolari.

«Su queste basi, sempre in virtù dell’impegno del direttivo, abbiamo costruito e costruiamo il nostro lavoro. Il 23 giugno prossimo taglieremo i 75 anni di attività e avremmo voluto fare un festeggiamento di due giorni, ma purtroppo l’emergenza coronavirus ci ha impedito di dar vita a una due giorni di riflessione e festeggiamento», evidenzia la neo presidente. Probabilmente, se ne riparlerà in autunno, se ci saranno le condizioni. «Non cerchiamo applausi, ma ci piacerebbe che ogni cittadino riflettesse sull’importanza del dono del sangue. Ogni nuovo donatore è una ricchezza per tutta la comunità e se è giovane lo è ancor di più, sia per la qualità del suo sangue che per gli anni in cui potrà farlo. Essere donatore significa volersi bene, sottoporsi periodicamente a controlli, praticare medicina preventiva, seguire corretti stili di vita. Se vogliamo essere altruisti dobbiamo imparare a voler bene prima di tutto a noi stessi e così anche il sangue che doniamo sarà migliore. Valori e alto senso civico accresciuti dalla considerazione che il donatore ha diritto a una giornata di riposo per salvaguardare la propria e l’altrui incolumità».