OSIMO – Dopo i casi di sicurezza pubblica messi a repentaglio da baby gang, è stata presentata una mozione sottoscritta dalle Liste civiche e Lega in collaborazione con Fratelli d’Italia, in materia di sicurezza pubblica e disagio giovanile. Forze politiche che non restano inermi di fronte a tali preoccupanti fenomeni che interessano l’intera comunità osimana. Monica Bordoni capogruppo delle Liste civiche, Alberto Alessandrini della Lega (entrambi in Consiglio comunale) e anche Michela Staffolani di Fratelli d’Italia appunto si sono uniti a questo scopo.
«Quello delle baby gang è un fenomeno ormai capillarmente diffuso ed inarrestabile, tanto da non coinvolgere più soltanto la questione della sicurezza pubblica. Ben più ampio, infatti, è il problema sociale che sfocia nel disagio giovanile – dicono – . La sola risposta repressiva attuata mediante l’impiego di maggiori forze di polizia a presidio del territorio o l’installazione di nuove telecamere non può essere ritenuta una risposta valida anche a prevenire il problema. Andrebbero predisposti, da parte dell’amministrazione, progetti di integrazione e accoglienza favorendo la partecipazione dei ragazzi in situazioni di disagio in percorsi educativi sia di istruzione che di formazione professionale. Per queste motivazioni è necessario che l’amministrazione si impegni a mettere in campo azioni concrete e mirate a prevenire ed affrontare la problematica del disagio giovanile, attivandosi per la predisposizione di progetti specifici e percorsi educativi che agevolino la creazione di centri di aggregazione giovanile anche gestiti da soggetti privati (quali associazioni giovanili, culturali, parrocchie e società sportive)».
È necessario, secondo i tre gruppi, che nella redazione del bilancio siano impegnate le giuste risorse per finanziare tali progetti e, contestualmente, venga implementato quanto già annualmente corrisposto alle realtà iscritte presso l’albo delle libere forme associative già istituito dal Comune di Osimo. Sarebbe anche necessario istituire un tavolo di confronto permanente con associazioni, istituti scolastici, società sportive e rappresentati delle famiglie per monitorare il fenomeno delle baby gang che negli ultimi mesi coinvolge sempre più, soprattutto, il centro storico.