CASTELFIDARDO – Oggi, 6 ottobre, si riunisce l’Ufficio elettorale centrale a Castelfidardo per la convalida dei voti e dei verbali di scrutinio. I seggi da distribuire sono 16, dieci alla maggioranza e sei alle opposizioni ma ancora non si conosce lo scenario perché domenica 17 e lunedì 18 ottobre i fidardensi sono chiamati al ballottaggio per votare Gabriella Turchetti, espressione del Centrodestra con le liste Fratelli d’Italia, Fare bene per Castelfidardo e Lega, e il sindaco uscente Roberto Ascani, Movimento cinque stelle e Castelfidardo futura. I due sono separati da un divario di 141 voti: Turchetti si è fermata al 29,04% (2.343 preferenze) e Ascani a 27,29 (2.202). In uno scenario simile stringere alleanze potrebbe essere determinante per entrambi. Turchetti si è definita trasversale per natura, considerato l’appoggio della lista civica, e Ascani ha già aperto al centrosinistra.
Marco Tiranti (Pd-Bene in comune, Sinistra unita, Azione civica solidale, Uniti e attivi) con 2.080 voti (25,78 per cento), candidato sindaco al terzo posto in base ai punteggi, commenta: «È stata una sconfitta, bisogna prenderne atto. Ero convinto che l’unione del Centrosinistra ci avrebbe portato al ballottaggio contro il centrodestra. Politicamente faremo una riflessione su quello che vogliono i fidardensi. La delusione maggiore comunque è la bassa affluenza. Per quanto riguarda eventuali apparentamenti, il primo passo lo devono fare gli altri. Se guardo a livello nazionale saremmo più vicini ai 5 stelle: anche se ci arrivasse una loro apertura, noi vogliamo valutare se il nostro programma e le loro idee sono in linea, non guardiamo agli assessorati».
Tommaso Moreschi, quarto candidato per preferenze con la lista Solidarietà popolare (17,89%, 1.443 voti), dice: «Siamo la lista con più preferenze in assoluto e questo è un grande vanto per noi. Abbiamo corso da soli e sapevamo già che era un rischio. Non avevo l’ambizione di vincere, avevo però la consapevolezza di poter far bene, con passione e competenza, insieme ad un gruppo straordinario. Sarei stato un buon primo cittadino, il sindaco di tutti, perché così vedo la politica: lontana dalle logiche di potere e dalle strategie dei partiti e vicina alla gente ma il consenso ricevuto non è bastato. Farò opposizione con orgoglio e determinazione, forte di quei 1.443 voti che porterò in Consiglio con me e per cui non smetterò mai di ringraziare. Adesso, per il ballottaggio, il nostro elettorato è libero di valutare i programmi, non ci schiereremo in maniera ufficiale». Fra i 156 candidati alla carica di consigliere, colui che ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali è Tersilio Marotta , ex sindaco dal 1997 al 2006, unico a sfondare la soglia dei 200 con 235 voti.
I numeri più eclatanti, come lamentato da tutti i candidati, sono purtroppo legati all’astensionismo. Prosegue il trend decrescente dell’affluenza, mai così bassa: 51,64% pari a 8.277 votanti su 16.027 aventi diritto con il picco negativo del seggio 2 (Fornaci, 35,61%) e quello positivo del seggio 7 (Mazzini, 58,84%).