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Banche, slittano le norme sui rimborsi. L’appello del Codacons: «No a rimborsi ridotti»

Ancora dettagli da limare sui criteri di distribuzione degli indennizzi. L'associazione dei consumatori chiede al governo di fare in fretta e bene

Slittano di nuovo le norme sui rimborsi ai risparmiatori azzerati dai crac bancari. Dopo l’incontro di lunedì del Premier Conte e dei Ministri Tria e Fraccaro con le associazioni dei risparmiatori, era atteso per ieri il via libera al provvedimento ma ci sarebbero ancora “dettagli da limare” sui criteri di distribuzione della somma di 1,575 miliardi di euro già inserita nel Def per il Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Come noto, lunedì il governo ha incontrato 17 associazioni di consumatori e risparmiatori le cui azioni e obbligazioni sono state polverizzate nella liquidazione di Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Su 17 associazioni intervenute, in 15 hanno votato sì alla proposta del Mef (concordata con l’UE) che prevede un rimborso pari al 30 per cento del valore delle azioni perdute e pari al 95 per cento dei suoi investimenti in obbligazioni, secondo una doppia modalità: ristori diretti ai risparmiatori con un Isee sotto i 35mila euro o un patrimonio mobiliare non superiore a 100.000 euro, e una sorta di arbitrato semplificato per gli altri durante la quale una commissione di 9 esperti stabilirà se il loro caso costituisce effettivamente una truffa.

In attesa che la situazione si sblocchi definitivamente, emerge oggi la preoccupazione delle associazioni tra cui Codacons Marche. «All’incontro di lunedì scorso, il presidente Conte e il Ministro Tria hanno prospettato di poter rimborsare il 90% dei risparmiatori. Bisogna però ora passare dalle parole a norme scritte precise e chiare», scrive in una nota stampa il responsabile regionale Simone Guazzarotti, che ha partecipato al tavolo tecnico in delegazione con Franco Conte responsabile Codacons Veneto. «Il Codacons – si legge nel comunicato – chiede che venga mantenuto fede all’impegno preso: bisogna fare in fretta e fare bene, perché ci sono tantissimi risparmiatori vittime di “truffe” e scandali finanziari delle banche che attendono di essere giustamente indennizzati dopo l’azzeramento dei loro titoli. Oltre 500.000 famiglie hanno avuto problemi con gli ultimi crak degli istituti bancari».

Codacons si prepara ad inviare al Governo una articolata proposta tecnica per migliorare la norma che dovrà essere varata. Lo scopo – spiega – è duplice: «Allargare il più possibile la platea dei risparmiatori indennizzabili, e velocizzare il più possibile le procedure di rimborso, con delle chiare tipizzazioni delle condotte massive delle violazioni dei doveri di informazioni poste in essere dalle banche in danno ai risparmiatori, anche per non creare disparità di trattamento in casi analoghi».

Da parte dell’associazione c’è ancora perplessità sui paletti concertati dal Governo con l’Europa, perché «va difeso il principio che se un risparmiatore è stato truffato o male informato ha diritto a essere indennizzato al 100% e pure con interessi e rivalutazione. Pertanto, non può essere condiviso sia il limite del 30% di indennizzo per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti, sia la volontà del Governo di non riconoscere ai risparmiatori interessi e rivalutazioni degli investimenti (non si condivide l’assunto dell’esecutivo secondo cui tali calcoli rallenterebbero le procedure di ristoro). Occorre comunque partire subito con l’erogazione degli indennizzi, utilizzando il fondo già stanziato con la Legge Bilancio 2019, perché sarebbe un peccato non procedere alla sua distribuzione, anche solo come acconto, perché i risparmiatori attendono da anni giustizia. L’obiettivo del Codacons, tuttavia, è di giungere nel tempo a rimborsi che coprano il 100% delle perdite, perché il risparmio deve essere tutelato interamente e i paletti introdotti dal Governo non appaiono in alcun modo giustificati».