FABRIANO – Fino al 31 maggio prossimo sarà possibile accedere al “Bando Borghi” pubblicato dalla Regione Marche che prevede lo stanziamento di contributi per il ripopolamento delle aree interne attraverso l’avvio o il trasferimento di impresa o di unità locale in Comuni con meno di 5.000 abitanti distanti oltre 15 km dalla costa. La CNA di Fabriano, tramite il Responsabile sindacale Marco Silvi, si è fatta portavoce di questa opportunità per lo sviluppo dell’imprenditorialità nei borghi dell’entroterra, invitando i Sindaci dei Comuni dell’Area Montana interessati a promuovere l’iniziativa. E le prese di posizione dei due dei cinque Comuni dell’Ambito 10 interessati, non sono mancate.
Le dichiarazioni
«Questo bando dedicato alle nostre aree interne rappresenta un importante segnale di attenzione da parte della Regione verso le imprese che, nonostante le tante difficoltà di questo periodo, vogliono investire per rappresentare ancora un motore di sviluppo fondamentale per il nostro territorio. Auspico nel medio termine ulteriori misure che vadano nella stessa direzione con lo stanziamento di fondi aggiuntivi, i nostri imprenditori e i nostri borghi ne hanno un grandissimo bisogno», le parole del sindaco di Serra San Quirico, Tommaso Borri. «Il Comune di Cerreto D’Esi accoglie con favore questo bando della Regione Marche. Siamo fermamente convinti che la riqualificazione ed il recupero del nostro centro storico debbano essere coniugati anche con la rinascita delle attività produttive all’interno di esso e a tal proposito siamo pronti a confrontarci con la CNA e con tutte le categorie produttive, le imprese, i cittadini che vorranno investire all’interno del nostro castello, così che quest’ultimo torni ad essere il cuore pulsante della nostra comunità», gli ha fatto eco il Primo cittadino cerretese, David Grillini. «Ringrazio i due Sindaci per la sensibilità ed il sostegno verso una misura preziosa per lo sviluppo dei nostri piccoli ma bellissimi borghi. Il fenomeno su larga scala dello spopolamento dei centri minori dell’entroterra dovuto a diversi fattori socio/economici tutt’ora in atto rischia di ridurre progressivamente le comunità in una sorta di “musei a cielo aperto”, più visitati dall’esterno che non vissuti dall’interno. Dobbiamo riscoprire il fascino e l’unicità di poter vivere e lavorare in questi “gioielli” del nostro entroterra, tra suggestivi vicoli e scorci che ci riportano al fascino del medioevo. La qualità dei Borghi dell’area montana non può essere messa in discussione così come la fondamentale importanza di preservare e accrescere le comunità che vi abitano e lavorano. Cari imprenditori, i centri commerciali sono senza dubbio un grande modello di business per tanti, ma investire nel piccolo borgo significa prendere un’iniziativa non solo economica, ma oggi di un grandissimo valore sociale, che rende sicuramente merito e onore alla straordinaria bellezza di questo territorio montano», ha concluso il Responsabile sindacale della Cna di Fabriano, Marco Silvi.