FABRIANO – La foto grande che vi proponiamo qui sopra parla da sola e racconta del grande entusiasmo ritrovato (o forse mai sopito?) a Fabriano per il basket.
Lo scatto è relativo al match di domenica scorsa, terminato con la vittoria in volata dalla Ristopro Fabriano contro la Malloni Porto Sant’Elpidio, terza di ritorno del campionato di serie B.
Il pivot Lorenzo Bruno alza con forza le braccia al cielo, in un tutt’uno con i duemila spettatori festanti del PalaGuerrieri. Sì, duemila, forse anche qualcuno in più, numeri da categoria superiore.
“Fabriano & il Basket”, proprio come il titolo del libro scritto venticinque anni fa da Sandro Petrucci, sembra un binomio che sta tornando fortemente a ricomporsi.
Merito della Ristopro Fabriano, neopromossa in serie B, che sta raccogliendo intorno a sé un entusiasmo perfino superiore a quanto si potrebbe pensare per una squadra quart’ultima in classifica, benché reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite.
Il fatto è che più o meno duemila spettatori ci sono stati sempre quest’anno, anche quando la squadra è arrivata a cinque sconfitte di fila…
Paolo Fantini, general manager della Ristopro Fabriano, ci può spiegare che cosa sta accendendo quest’anno? Sembra di essere ritornati indietro con il tempo, quando si giocava in serie A…
«Parto da una constatazione, che poi è quella che percepiamo in città: forse esagero, ma si ha l’impressione di vivere una sorta di “febbre da basket”, o meglio quasi di essere un argomento di discussione tra la gente e questo è un qualcosa che ci gratifica ed è il frutto di sette anni di duro lavoro della società partendo dal campionato di Promozione e, scalando le varie categorie, fino alla serie B. Ma ancora più incredibile è ciò che si respira al PalaGuerrieri…».
E pensare che siete quartultimi in classifica… figurarsi se eravate al vertice!
«Esatto. Una situazione di bassa classifica avrebbe potuto portare ad un calo di affluenza o comunque a consolidare solo lo “zoccolo duro” del pubblico, invece abbiamo la sensazione che la partita venga vista come un evento vero e proprio che chiama a raccolta un’ampia fetta di città che ama il basket, vive la partita, soffre e si emoziona. Forse hai detto bene tu in un’altra circostanza: il basket è la cosa più trasversale di Fabriano, mette d’accordo tutti sotto un’unica bandiera».
È una nostra impressione o si è verificato anche un ricambio generazionale nella composizione del pubblico?
«Sì, ci sono tantissimi ragazzini, che domandano foto o autografi ai giocatori, tanti genitori che invitano e chiedono ai giocatori di poter presenziare a delle occasioni per far contenti i loro ragazzi… Una cosa che a noi, sinceramente, fa piacere ed emoziona: vedere le “nuove leve” che crescono riconoscendo la squadra cittadina di basket come un’occasione per tifare e divertirsi, sognando magari di percorrere le orme dei protagonisti e di giocare un giorno con la maglia biancoblù, è davvero gratificante».
Come percepite, dall’interno, tutto questo entusiasmo?
«La cosa più bella è vedere che si tratta comunque di un tifo vero, di una passione non finta o forzata, anche da parte di chi esprime il suo parere attraverso delle critiche. Proprio di fronte a tutta questa passione che si respira, noi come società e la squadra sul parquert, stiamo provando a far di tutto per raggiungere l’obiettivo della stagione, la permanenza in questa categoria, con l’augurio, chissà, di poter continuare a crescere gradino dopo gradino in futuro».
Sabato 27 gennaio, intanto, la Ristopro Fabriano sarà impegnata nella difficile trasferta a Giulianova (ore 20.30).
