Attualità

«Basta disservizi a Osimo»: il Movimento cinque stelle scende di nuovo in piazza

Oggi, sabato 16 dicembre, i pentastellati osimani, assieme a quelli di Castelfidardo e Camerano, sono in strada per contrastare il paventato smantellamento dell'ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco”

Il consigliere del Movimento cinque stelle di Osimo David Monticelli durante la protesta
Il consigliere del Movimento cinque stelle di Osimo David Monticelli durante la protesta

OSIMO – Stamattina, sabato 16 dicembre, il Movimento cinque stelle di Osimo, assieme a quello di Castelfidardo e Camerano, è sceso in piazza del Comune per protestare contro lo smantellamento dell’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco”, contro i tagli al personale e i disservizi in generale, a favore di un cambiamento radicale da parte delle istituzioni che mettano al centro, come ribadito dai manifestanti, il cittadino e i suoi diritti.
«Il poliambulatorio e l’ospedale non sono di proprietà dei politici di turno ma di tutta la comunità. Manifestare serve e il risultato ottenuto alla manifestazione organizzata il 7 ottobre a Osimo Stazione per ricostruire il cavalcavia autostradale 167 nel comune di Castelfidardo ne è la prova.

Stavolta a farci scendere in piazza sono i gravi disservizi con i quali dobbiamo fare i conti quotidianamente – dicono gli attivisti “pentastellati” osimani con il consigliere osimano David Monticelli -. Il cup del poliambulatorio di Osimo ha orari di apertura di sportello ridotti a poche ore settimanali che creano enormi disagi agli utenti da troppo tempo ormai. A causa dei tagli alla sanità e quindi anche al personale infatti, gli impiegati sono costretti a dividersi tra gli uffici di Osimo e di Castelfidardo. La disorganizzazione e il malfunzionamento premeditati creano gravi problemi sia agli utenti sia agli stessi lavoratori che svolgendo il proprio lavoro diligentemente si trovano loro malgrado a fare i conti spesso con persone arrabbiate per il mancato servizio o per le lunghe code. Per non parlare dell’ospedale che stanno smantellando un pezzetto alla volta costringendo i pazienti a rivolgersi ad ambulatori privati a volte fuori città, per fare esami ma anche per curarsi. Ricordiamo a tutti gli organi competenti che il servizio sanitario nazionale, nato nel 1978 attraverso l’emanazione della legge 833/78, è un diritto di cittadinanza. Il diritto alla salute trova infatti fondamento nell’articolo 32 della Costituzione che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato dallo Stato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali attraverso ticket sanitari (cioè le quote con cui l’assistito contribuisce alle spese) e prestazioni a pagamento. Esso viene qualificato dalla legge italiana come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana».