Jesi-Fabriano

La Befana, il carbone e il pensiero magico: ecco come accogliere la “vecchietta” in famiglia

La Befana è una delle figure più amate della tradizione natalizia italiana. L'approfondimento con la mental coach Roberta Cesaroni

Manca poco all’arrivo della Befana, personaggio amato dai più piccoli, associato ad una vecchina, con scarpe rotte e abiti vecchi, che giunge, il 6 gennaio, nelle case dei bambini a cavallo di una scopa, per lasciare in dono, dolci o carbone. È bellissimo per tutti bambini ricevere la calza della Befana. La Befana è una delle figure più amate della tradizione natalizia italiana. Una famosa filastrocca recita: “la vecchietta vien di notte, con le scarpe tutte rotte e il cappello alla romana”, volando sopra le città a cavalcioni di una scopa. Comportati bene, o la Befana per te porterà solo carbone!: chi non ha mai ricevuto questa minaccia da bambino?

Roberta Cesaroni, life e mental coach

Scherzosamente i genitori chiedono, a ridosso dell’Epifania, ai propri figli: “Siete stati buoni o cattivi”? In ballo, infatti, c’è un premio molto amato: la calza della Befana, che porta dolcetti e regali ai bimbi più buoni e carbone (zuccherato!) a quelli più monelli. In tempi lontani e di povertà, Babbo Natale e la Befana, non avendo regali, mettevano nelle calze, aglio, cipolle, rami e buste di sale ai bambini più Birichini!

Dieci consigli per accogliere la Befana:

  • La Befana ha una grande valenza simbolica ed educativa

Un’occasione di crescita e riflessione per lanciare un messaggio educativo importante per i nostri figli e per noi genitori. La Befana non è così ricca come Babbo Natale, non porta doni, solo dolci e soprattutto decide chi è buono e chi è cattivo dispensando caramelle o carbone a seconda di come ci si è comportati durante l’anno. La Befana, più di Babbo Natale, svolge il ruolo di “giudizio” nei confronti dei comportamenti dei bambini attraverso lo strumento della distribuzione del carbone. “Hai ricevuto il carbone? Allora sei stato cattivo!”. E ancora. “Hai ricevuto solo caramelle? Allora sei stato bravo!”. Il messaggio che deve passare è: non esistono bambini buoni o cattivi, esistono solo bambini che ogni tanto fanno delle marachelle! Ed è sano che tutti i bambini le facciano.

  • Il simbolo del Carbone

L’arrivo della Befana può essere educativo per riflettere su cosa fare quando i bimbi sono birichini. Il carbone diventa quindi un simbolo per ripercorrere alcuni momenti complicati vissuti nel corso dell’anno, per ragionare su cosa fare per rimediare e per impegnarsi a non ripetere certi comportamenti. I bambini devono sapere che tutti commettono degli errori, la cosa importante non è cercare la perfezione a tutti i costi, ma sfruttare questi momenti difficili per farli diventare occasioni di apprendimento o di crescita.

Cari genitori, ecco come attribuire una funzione educativa alla befana!

  • Il carbone dolce è un ottimo strumento simbolico perché il carbone simbolizza gli errori e la sua dolcezza rimanda al riscatto.

Fai trovare del carbone insieme ai dolcetti nella calza della befana e prova a sederti con tuo figlio/a e a riflettere sul motivo della sua presenza. Sai perché la Befana ti ha portato anche del carbone? Hai visto che è dolce? Cosa voleva dirti la Befana con questo carbone dolce? Ragionare sul significato del carbone dolce insieme a tuo figlio può essere un’occasione educativa importante facendo diventare l’evento dell’arrivo della Befana come un momento unico e importante durante l’anno e restituendo a questa festa un significato che va molto al di là della semplice distribuzione di dolci e caramelle.

In questo gioco, il tuo ruolo di genitore è fondamentale e richiede molta più attenzione e coinvolgimento rispetto al semplice acquisto dei regali di Natale.

  • L’arrivo della Befana occasione per divertirsi insieme

Può essere l’occasione giusta per divertirsi insieme ai bambini. Insieme è possibile realizzare calze originali. Simbolo di questa festa è sicuramente la calza appesa al caminetto o alla maniglia, che attende di essere riempita di dolcetti. Crea la calza insieme a tuo figlio/a.

  • Festa pagana o cristiana? Quale significato vuoi spiegare a tuo figlio/a?

Essendo una festa, frutto di elementi pagani e cristiani insieme, per raccontarla a tuo figlio/a e spiegare come nasce, che cosa si festeggia e che significato ha, devi prima di tutto capire quale delle due componenti vuoi far comprendere al bambino: se quella religiosa o piuttosto quella di semplice intrattenimento. Potresti dire a tuo figlio/a che il giorno dell’Epifania è successa una cosa importante per tutto il mondo.

  • Importanza del “pensiero magico”

Mantieni vivo il “pensiero magico” di tuo figlio/a, il gioco dei doni e soprattutto i riti legati alle feste. Bisogna ripetere i riti e lasciare al bimbo/a il “pensiero magico” che poi è quello del giocare, partecipa al gioco con lui/lei. L’identità di tuo figlio/a si costruisce con gesti rituali, fatti di curiosità e di attesa. Il “pensiero magico” ci abitua a capire che la realtà può essere diversa da come la vediamo.

  • Preparativi per accogliere la Befana

Le feste devono essere sempre dei momenti per fare le cose insieme ai bambini e ai ragazzi. Per creare una calza da appendere, si potrebbe usare anche un vecchio calzettone, magari un po’ grande, di quelli del papà, così dentro si possono mettere tanti dolci e regalini.

Prepara, con tuo figlio/a per la buona vecchina, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo, oltre ai regali e al carbone, i bambini troveranno il pasto consumato.

  • Perplessità sull’esistenza della Befana

Quando cominciano a crescere, i bambini potranno iniziare ad avere delle perplessità sull’esistenza dei personaggi legati alle festività di Natale, non è necessario smitizzare subito queste figure. Se il bambino lo ha già capito non si può continuare perché sembrerebbe una presa in giro, però non abbiate fretta, di solito questo avviene attorno alla metà delle scuole elementari. Evita la messinscena del parente che si traveste, dopo i tre, quattro anni meglio far trovare i doni sotto l’albero. Meglio poi che siano i bambini da soli a scoprire la verità e se ci sono fratellini o sorelline, il grande che già sa, potrebbe essere coinvolto da mamma e papà.

  • Insegna a tuo/a figlio/a a vivere l’attesa

Viviamo in tempi particolari, tutto va veloce, le giornate scorrono senza nemmeno accorgercene e quando rallentiamo ci sentiamo inutili. Tutta la frenesia che viviamo nel mondo adulto, viene riflessa come uno specchio sui bambini. i bambini di oggi faticano ad aspettare, a restare nel desiderio… Nemmeno gli adulti sono più in grado di farlo. Attendere significa allenare a comprendere emozioni, sentimenti e desideri.

  • Dai sicurezza a tuo/a figlio/a

L’Epifania è l’ultimo giorno di vacanza, di strappo alle regole. Si può dormire fino a tardi e non avere impegni organizzati. È il momento di ridare sicurezza a tuo figlio/a ​confermando il tuo appoggio per le difficoltà che affronterà nei giorni futuri.   

Cogli l’occasione dell’Epifania per trascorrere del tempo con tuo figlio/a, gioca con lui/lei, condividi tempo ed esperienze: p​ossono essere una valida alternativa a una giornata passata davanti alla televisione o al videogioco,  ​diverrà così ​un valido ricordo ​in grado di accrescere ​la “base sicura” ​di cui tutti i bambini hanno bisogno.
Tuo/a figlio/a te ne sarà grato.

Il più bel regalo che puoi fare a tuo figlio è la tua presenza, il suo miglior giocattolo sei tu”

                                                                                      (Eric De la Parra)

Roberta Cesaroni
(cell. 345.1408208)
Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Life Mental Coach – Coach Adolescenziale Spa&Wellness Coach Manager

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