JESI – Figura storica dell’antifascismo, si è spento il partigiano Cesare Rossetti. Novantacinque anni, Rossetti ha sempre raccontato la giovinezza vissuta a Jesi durante il fascismo. Soprusi e violenze di cui è stato la memoria storica. Con passione ha partecipato alle ricorrenze dell’eccidio dei Martiri di Montecappone raccontando il ventennio ai ragazzi delle scuole.
Lo ricorda Daniele Fancello per l’Anpi: «Apprendiamo con dolore della scomparsa di Cesare Rossetti, storica figura jesina di democratico e militante antifascista.
L’Anpi lo vuole ricordare per la sua grande gioia manifestata in occasione dell’incontro con gli studenti della scuola media “Lorenzini” di Jesi, a quali aveva raccontato quanto vissuto in prima persona durante il ventennio fascista, in particolar modo riguardo all’eccidio dei Martiri di Montecappone.
L’Anpi esprime le più sentite condoglianze alla sua famiglia». I funerali si svolgeranno in forma civile nella chiesa del cimitero di Jesi venerdì 27 gennaio alle 15.30, poi la salma sarà tumulata.
A Montecappone il 20 giugno 1944 furono torturati e poi fucilati dai nazifascisti sette giovani, cinque dei quali jesini: Armando e Luigi Angeloni muratori, rispettivamente di 25 e 18 anni, Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, apprendisti, diciottenni, e Mario Saveri di 23 anni, meccanico. Avevano aderito ai Gap di via Roma. Gli altri due sono Enzo Carboni di S. Eufemia di Aspromonte (Reggio Calabria) e Calogero Grasceffo di Agrigento, entrambi ventenni ed entrambi carabinieri.