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Bidello con il doppio lavoro condannato a pagare il Miur

È quanto ha deciso la Corte dei Conti per un collaboratore scolastico di Fabriano che per sei anni ha prestato servizio anche in una lavanderia industriale, per 15 euro al giorno, senza l'autorizzazione prevista per i dipendenti pubblici. Ora dovrà risarcire il ministero per danno erariale per più di 11mila euro

FABRIANO – Arrotondava il lavoro da bidello prestando servizio in una lavanderia industriale dove lo pagavano 5 euro all’ora. Scoperto dalla guardia di finanza è stato condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale e ora dovrà versare al Miur 11.402,43 euro.

La sentenza, arrivata nei giorni scorsi, vede protagonista un collaboratore scolastico di 70 anni, residente in città. I fatti contestati vanno da luglio 2001 ad agosto 2007. La guardia di finanza, durante un controllo effettuato a tre società a capo di lavanderie industriali con due sedi a Fabriano e una a Jesi, aveva trovato una documentazione extracontabile riferita al bidello. Il collaboratore scolastico, sentito dai baschi verdi, aveva ammesso l’attività e riferito anche i compensi pari a 15 euro al giorno per tre ore di lavoro (veniva pagato 5 euro all’ora). In suo possesso era stata trovata anche documentazione di fogli di calendario dove erano appuntate le ore lavorate e copie degli assegni incassati.

Le verifiche erano state estese poi anche al conto in banca. Sempre stando a quanto rilevato dall’indagine della guardia di finanza, il bidello non aveva denunciato i compensi nella dichiarazione dei redditi. Informato l’Ufficio scolastico regionale è partito il procedimento a carico del 70enne davanti alla procura contabile che gli ha contestato di aver incassato in nero oltre 23mila euro. Il bidello non aveva l’autorizzazione, in qualità di dipendente pubblico, ad effettuare il secondo lavoro. In più ha omesso di versare i compensi percepiti in nero. Ora dovrà versare al Miur 11.403,43 euro.