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Biodigestore di Vallefoglia, l’associazione Diversamente: «La giunta Ucchielli contraria, ma ci sono tanti dubbi»

L’associazione di cittadini commenta la decisione della giunta di dire no all’impianto previsto nel Comune: «Diciamo da due anni che è un impianto sovradimensionato»

Uno striscione contro la realizzazione dell'impianto a Talacchio

VALLEFOGLIA – Biodigestore, l’associazione Diversamente commenta la decisione della giunta di dire no all’impianto previsto nel Comune.

Si rivolge al sindaco Palmiro Ucchielli: «Lei ha informato tutti che la giunta comunale ha espresso parere negativo sul progetto di realizzare nel territorio comunale, in località Talacchio, un impianto di digestione anaerobica e compostaggio rifiuti non pericolosi con produzione di biometano e ammendante compostato misto. Oltre 5.000 cittadini che hanno firmato per manifestare la loro contrarietà e tutti gli associati di Diversamente hanno atteso più di 2 anni per sentire Lei e la sua giunta dichiarare una sorta di contrarietà al progetto di Tiviroli (Green Factory – Marche Multiservizi) di costruire un digestore da 105.000 tonnellate a Talacchio di Vallefoglia. Una seria contrarietà significherebbe che vi siete finalmente schierati con i cittadini come è avvenuto in altri comuni dove si vorrebbero realizzare simili progetti. Meglio tardi che mai».

Per l’associazione non mancano i dubbi. «La proclamata contrarietà si è tradotta in un atto ufficiale? Esiste una delibera di giunta in cui sia scritto nero su bianco che lei sindaco e la sua giunta siete contrari al progetto? Ma come mai vi accorgete solo ora che il digestore da 105mila tonnellate è sproporzionato alle esigenze della provincia. Noi lo diciamo da oltre 2 anni; è sovradimensionato indipendentemente dalla realizzazione del digestore approvato a Barchi, proposto da Feronia (tra l’altro non è da 40mila tonnellate come affermate ma da 50mila tonnellate)».

L’associazione rivendica: «Noi lo diciamo da oltre 2 anni che a prescindere dal dimensionamento, il digestore anaerobico non è una scelta tecnologica obbligata per il nostro territorio. Infatti per gestire i rifiuti organici ci sono altri modi e altre tecnologie meno impattanti sulla salute e sull’ambiente. Ci chiediamo perchè sostenete che negli intendimenti di ATA (da voi condivisi) il progetto di Green Factory avrebbe dovuto coinvolgere Aset (gestore rifiuti di 14 comuni della vallata del Metauro) rimasta ad oggi esclusa. In quale documento ufficiale ATA avrebbe espresso tale intendimento visto che nel piano d’ambito approvato, con il voto favorevole di Vallefoglia (nella persona dell’assessore Calzolari), si prende solo atto dei procedimenti avviati (Green Factory e Feronia). Noi lo diciamo da oltre 2 anni e continueremo a dirlo, sono mancate e continuano a mancare trasparenza e confronto con i cittadini.
Noi lo diciamo da oltre 2 anni che il progetto di digestore anaerobico non è utile e nemmeno necessario. Nessuna opera concordata, promessa o realizzata da Green Factory potrà mai compensare i potenziali pericoli per la nostra salute e per l’ambiente in cui viviamo».

L’associazione chiude: «Aspettiamo che questa presa di posizione, si traduca in una ferma e netta opposizione, da esprimersi nella conferenza di servizi. In questo ambito il Comune di Vallefoglia, per coerenza con la contrarietà dichiarata, dovrebbe chiedere alla Provincia di emettere un provvedimento che bocci definitivamente il progetto di Green Factory. Se, poi, malauguratamente la Provincia dovesse autorizzare, ci aspettiamo di vedere Lei sindaco e tutta la sua giunta al nostro fianco nel ricorso al TAR, come stanno facendo sindaci e giunte dei Comuni che seriamente si battono insieme ai cittadini per la salvaguardia della salute e dell’ambiente. In mancanza di queste azioni, il suo comunicato di contrarietà sarebbe solo una maldestra operazione per cercare, in estremis, di salvare la faccia. Noi continueremo a vigilare in difesa della nostra salute, dell’ambiente e del nostro territorio».