PESARO – Biolaboratorio sperimentale, la risposta dell’amministrazione all’atto ispettivo della consigliera Lisetta Sperindei.
La consigliera del gruppo misto ha rilevato: «Dal 24 ottobre 2022, data di votazione della delibera in consiglio comunale, mi sono ritrovata ad essere l’unica consigliera che, ravvisando in questo progetto grossi rischi sanitari ed economici per la popolazione residente, ha votato decisamente contro, e continua tuttora a contrastarla da sola, nonostante le dichiarazioni mediatiche dell’opposizione che continua a chiedere approfondimenti e rassicurazioni senza attuare degli atti efficaci che possano ostacolare veramente il percorso di questa operazione. Date le varie anomalie della procedura adottata per la vendita del terreno, ho deciso di renderne informati vari uffici istituzionali che, come da istanza, potranno controllarne la regolarità. Confido in una revoca di questo atto al fine di salvaguardare i diritti dei cittadini di Pesaro.
A rispondere è stato l’assessore Riccardo Pozzi: «Il Comune ha fatto una manifestazione d’interesse con la quale dava avviso di aver attivato la procedura, nel rispetto della trasparenza e di quanto prevede il nostro regolamento». Sulla domanda relativa a che “la realizzazione dell’istituto non rispetti la logica del piano”, Pozzi ha detto: «Se il riferimento è a quello urbanistico sottolineo come l’area sia una delle poche di proprietà comunale, compatibile e coerente con la realizzazione che sarà in essere della nuova sede dell’Istituto; è tra le poche conformi, cioè che non richiede variante, tra i motivi per cui è stata scelta». Prosegue Pozzi: «Non sono state fatte valutazioni delle possibili ripercussioni turistiche dell’intervento perché non ce ne sono. E come noi nessuna delle città che contano queste strutture ne hanno mai svolte. Strutture che, ricordo, nascono per tutelare la salute dell’animale e dell’uomo». L’intervento in oggetto, per l’assessore, «dovrebbe essere motivo di orgoglio, indica che la città è stata scelta per investimenti importanti e di prestigio».
Sperindei ha risposto: «Bene che ci sia un Istituto zooprofilattico ma il progetto che stiamo discutendo prevede un “salto di qualità” verso un metodo che potrebbe essere pericoloso. Inoltre l’estensione di 12mila mq prevista è molto consistente, andava pubblicizzata in modo più eclatante». Sul caso non sono mancate sin dall’inizio le polemiche, con tanto di intervento del direttore dell’Istituto che ha tranquillizzato la popolazione e il comitato.