JESI – Non sono sfuggiti alla rete gettata dal Nucleo Operativo Carabinieri della Compagnia di Jesi. E così quando i militari l’hanno ritirata, dentro vi erano finiti in tre, italiani, autori della rapina avvenuta poche ore prima ai danni dell’ufficio postale di San Giovanni in Marignano, provincia di Rimini, e a quello di Sermide, Mantova.
E con loro l‘ingente bottino complessivo che avevano sottratto, 60 mila euro circa, arnesi da scasso e abbigliamento che serviva per travisarsi.
IL COLPO ALL’UFFICIO POSTALE
I tre malviventi, volto coperto da passamontagna, avevano fatto irruzione lo scorso sabato mattina attorno alle 9.15 nell’ufficio postale di San Giovanni in Marignano, situato in via Gramsci.
In quel momento nella sede delle Poste c’erano solo i dipendenti che si stavano apprestando al consueto lavoro. La dinamica della rapina, stando alle prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti, ha visto subito in azione uno dei rapinatori che con un piede di porco ha scardinato le doppie porte per la consegna dei pacchi. Da qui è stato facile anche per gli altri due complici introdursi nell’area delle casse dove è subito iniziata la razzia del denaro contante.
Un colpo che sembra essere stato studiato nei minimi dettagli e portato a termine con destrezza e velocità tra gli impiegati comprensibilmente terrorizzati. I quali, una volta che la banda si è dileguata con il bottino, hanno provveduto a far scattare l’allarme per l’intervento dei Carabinieri.
La direttrice e una impiegata sono dovute ricorrere, però, alle cure del 118 per un lieve malore.
Lo stesso ufficio postale lo scorso febbraio era stato teatro di una tentata rapina quando all’apertura la direttrice aveva trovato ad attenderla i rapinatori che si erano dileguati perché la donna si era messa a urlare.
L’EPILOGO
Stavolta la fuga dei tre, che il colpo erano riusciti a portarlo a termine, non è durata a lungo: sulla loro strada hanno trovato i militari della Compagnia di Jesi, al comando del maggiore Benedetto Iurlaro, e la “storia” è finita presto.
I militari li hanno intercettati e arrestati all’altezza del casello autostradale di Montemarciano. Una fuga senza esito che ha portato all’arresto di R. V. 43 anni e R.C, 29 anni di Catania, e G.S. 26 anni di Jesi.
(in aggiornamento)